20/10/2012
Amicizia. Foto Reuters.
«Il rapporto di amicizia è uno dei fondamentali aspetti dell’esperienza umana, quel legame che costruiamo “nella” e “con” la libertà, un’avventura che sfida il tempo e la morte. Perciò le sue tre principali caratteristiche sono la necessità di passare attraverso l’altro, il costante bisogno di mettersi in gioco, l’esigenza di raccontarsi continuamente».
Queste riflessioni sull’amicizia, proposte da monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara, hanno fatto da apripista al terzo premio letterario intitolato al beato Contardo Ferrini (1859-1902), docente illustre di Diritto romano a Pavia e precursore dell’idea di una Università cattolica a Milano, promosso dall’assessorato alla cultura della Città di Verbania.
L'edizione di quest'anno ha avuto infatti come tema «L’amicizia un’avventura! Esperienze di condivisione, accoglienza, sostegno e disponibilità per la vita» in quanto, come ha spiegato l’assessore Lidia Carazzoni, «nella vita del beato l’amicizia, intesa come carità e disponibilità all’aggregazione, fu una caratteristica preziosa nel rapporto con gli altri».
Intervenendo sul senso dell’amicizia nel mondo contemporaneo, il sociologo Francesco Alberoni ha sottolineato che «si tratta di una parola ormai deturpata del suo significato, in una dimensione digitale che consente con un semplice click di definirsi reciprocamente amici».
Il libro vincitore del premio è stato Lo sguardo oltre le dune (Corbaccio), diario di viaggio della traversata del deserto bianco egiziano compiuta dalla viaggiatrice “estrema” Carla Perrotti e dallo sportivo non vedente Fabio Pasinetti: un’esperienza di superamento delle barriere imposte dall’handicap che si trasforma in un’intensa amicizia. Secondo classificato il romanzo Ci si mette una vita di Federico Russo (Einaudi), che descrive l’incontro e lo scontro di un gruppo di vecchi amici dopo che uno di loro ha subìto un incidente stradale, e terzo il racconto di Lucia Sandiano Lo specchio di Giulia (EdiGiò), sul tema dell’anoressia in età adolescenziale.
Saverio Gaeta