Battistoni: la musica è per tutti

Il più giovane direttore alla Scala di sempre, fra i vincitori del Premio Masi 2012, racconta il sogno di avvicinare più gente possibile alla cultura.

27/09/2012
Il giovane direttore Andrea Battistoni è uno dei vincitori del Premio Masi 2012 (Ansa).
Il giovane direttore Andrea Battistoni è uno dei vincitori del Premio Masi 2012 (Ansa).

Kuki Gallmann, Andrea Battistoni, Giovanni Radossi, Gian Antonio Stella e l’Institute of Masters of Wine sono i nomi dei vincitori della XXXI edizione del Premio Masi che verrà assegnato il 29 settembre a Valpolicella (Verona). Come da tradizione, una botte di Amarone custodirà le firme dei vincitori che spaziano dal giornalismo all’ambiente, dal vino alla musica, alla lingua. “Oggi più che mai la cultura può generare un nuovo scatto di orgoglio”, ha detto Isabella Bossi Fedrigotti, presidente della Fondazione Masi.

È d’accordo anche Andrea Battistoni, veronese, classe 1987, che a soli 25 anni è già passato all’onore delle cronache come il più giovane musicista che abbia diretto alla Scala e che si trova a proprio agio sia sul podio, sia sotto la luce dei riflettori. “La cultura è fondamentale ed è bello non rivolgersi solo agli addetti ai lavori. Mi piace parlare in pubblico, mi piace aprire le porte al pubblico che non ha mai ascoltato o frequentato la grande musica. Mi sembra un dovere”.


Ci sono manifesti suoi ovunque quando suona, lei va in televisione e si parla molto di lei, anche per via della sua età. Fa notizia, insomma. Non si sente uno strumento del marketing?

“Qualsiasi cosa possa portare una persona in più a teatro, ben venga. L’importante che il focus rimanga sulla musica e non sulla figura di colore o di richiamo. Io non avrò sempre 20 anni! Spero quindi di essere presto considerato per quel che faccio e non per la mia età”.

Torniamo alla musica: nel suo libro Non è musica per vecchi edito da Rizzoli lei parla dei suoi studi di violoncello, e poi della scoperta dell’orchestra, e della decisione di farne il “suo” strumento: non ha scelto veramente il più facile.

Ancora Andrea Battistoni, classe 1987 (Milestone).
Ancora Andrea Battistoni, classe 1987 (Milestone).

L’esperienza scaligera con Le nozze di Figaro (che ovviamente ha suscitato reazioni contrastanti, dissensi ed entusiasmi) ha posto Battistoni ancora più al centro dell’attenzione. Cosa le ha lasciato Maestro?

“Grandissimo orgoglio. Spero di non essere stato solo il più giovane direttore della Scala. Spero ne vengano altri, magari anche più giovani. Ed io, magari, diventare fra molti anno il più anziano direttore della Scala”.

Lei è giovane, e vuole fare conoscere ed amare la musica classica a giovani che frequentano altri generi. In che modo le diverse musiche si differenziano per lei, che con i suoi amici d’infanzia nelle serate libere suona nella jazz-band B-side Trio?

“Un genere dipende dal tipo di strumenti utilizzati e dal tipo di linguaggio: la storia, la cultura elevata, le forme e gli stili che nel tempo si sono generati caratterizzano la musica colta. La musica “leggera” è più immediata, più popolare. Ma non dimentichiamo autori come Ciajkovsky che attingono alla musica popolare. Però entrambe arrivano al cuore, alla fantasia. Il risultato insomma è lo stesso. Non dobbiamo fare confusione fra un genere e l’altro, non sono favorevole ai crossover: ma dobbiamo ribadire che la grande musica non è “vecchia”, o per vecchi: è solo scritta nel passato”.

Quanto studia?

“Conta il come non il quanto. Vale di più un’ora di concentrazione assoluta che molti giorni distratti. Quando si studia bisogna lasciare da parte il mondo”.

La musica le suona dentro?

“Non avendo un’orchestra a disposizione noi direttori ricorriamo all’orchestra che abbiamo dentro di noi. Noi non abbiamo uno strumento. La partitura suona dentro di noi, e poi quando arriviamo davanti all’orchestra vera dobbiamo confrontare quel suono che ci siamo formati dentro a quello reale”.

Scriverà ancora libri?

“Non è escluso… non a brevissimo termine”.

Ed un suo sogno?

“Sogno di continuare su questo percorso, eseguire tutti i grandi capolavori che ho incontrato finora nella mia vita. E poi scrivere musica mia, perché quella è un’altra mia passione”.

PREMIO MASI
Il Premio Masi, che da 31 anni in Valpolicella celebra la vitalità della cultura attraverso i suoi protagonisti più impegnati, verrà assegnato il 29 settembre in Valpolicella (Verona). E quest’anno la botte di Amarone che, come da tradizione, custodirà le firme dei vincitori unirà simbolicamente anche cinque diverse specialità culturali nelle quali si sono distinti i premiati: dal giornalismo all’ambiente, dal vino alla musica, alla lingua.

Altro fil rouge determinante nelle scelte dei giurati della Fondazione Masi presieduta da Isabella Bossi Fedrigotti, è stato quest’anno il ruolo fondamentale della cultura in termini di impegno civile e di risposta all’avvitamento dell’economia mondiale. Kuki Gallmann, Andrea Battistoni, Giovanni Radossi, Gian Antonio Stella e l’Institute of Masters of Wine sono i nomi dei cinque vincitori dell'edizione 2012.

Info: www.premiomasi.com

Giorgio Vitali
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