21/11/2011
Michale Bublé questa sera sarà ospite del programma di Fiorello, suo grande amico.
A vederlo da vicino somiglia al Matt Dillon di qualche anno fa, forse con qualche chilo in più. «Non potrei vivere senza la musica e senza il cibo. I miei nonni, che vengono dal Veneto e dall’Abruzzo, mi parlavano sempre della cucina italiana, io non ci credevo finché non sono venuto qui».
Ecco il video della partecipazione di Michael Bublé allo spettacolo di Fiorello del 2007.
Michael Bublé ha un po’ meno carisma dell’attore, ma siamo lì. Si potrà valutare se la somiglianza sta in piedi questa sera allo show televisivo del suo amico Fiorello Il più grande spettacolo dopo il weekend. Il cantante canadese di chiare origini italiane ha 36 anni e vanta una trentina di milioni di copie vendute dei suoi album in tutto il mondo. Considerato l’erede ufficiale di Frank Sinatra, recentemente ha pubblicato Christmas, 14 classici natalizi e un brano inedito, un omaggio alla festività, e ai principi che molto stanno a cuore al ragazzone di Vancouver.
Lei e Fiorello siete molti amici?
«Molto, un paio di anni fa gli feci una sorpresa e lo raggiunsi alla sua festa di compleanno. Abbiamo cantato tutta la notte insieme. Poi capita di passare nei suoi show e finisce quasi che non canto qualche canzone che avrei voluto intonare, improvvisiamo molto sul palco e spesso ci perdiamo tra battute e risate. Fiore ed io abbiamo molte cose in comune: entrambi possediamo un percorso simile alle spalle. Ho lavorato una decina di anni nelle navi da crociera e lui nei villaggi vacanze. E quanto localini squallidi abbiamo frequentato. Tutti e due siamo parecchio famosi ma il successo non ci ha cambiati, siamo rimasti persone molto fedeli ai nostri principi».
Gira il mondo per la sua professione, ha mai trovato un presentatore simile a Fiorello per carisma e popolarità?
«Io sono un presentatore, un entertainer proprio come lui, forse anche per questo ci troviamo in sintonia».
La copertina del nuovo Cd "Christmas" di Michale Bublé.
Un disco dedicato al Natale: un’operazione commerciale o c’è qualche
altra ragione?
«Ci tengo molto a questo disco, ho cercato di curare ogni minimo
dettaglio, ho persino deciso di affidare la produzione a tre diversi
soggetti proprio perché ogni brano fosse trattato nel giusto modo. Sono
stato introdotto alla musica proprio durante le festività natalizie,
quando in casa ascoltavamo dischi di Tony Bennett e Bing Crosby. È
l’album che vorrei la gente ricordasse di me anche dopo la mia morte».
È il primo Natale con sua moglie Luisiana Lopilato (star della tv
argentina), come lo passerà?
«Come l’anno scorso, quando eravamo fidanzati. Riunirò la sua e la mia
famiglia nella mia casa a Vancouver, in tutto saremo circa 60 persone ma
l’intento è di mantenere un’atmosfera molto intima e molto calda. Per
me il Natale è sempre stato un momento pieno di magia e vorrei che i
miei nipotini possano ritrovare lo stesso clima. Sono molto affezionato
ai miei nipoti, anche noi stiamo pensando di allargare la famiglia».
Com’è andato il viaggio di nozze?
«Benissimo, sa dove siamo stati? In Italia, a Milano e Venezia. E’ stato
molto romantico: eravamo noi due e una decina di paparazzi (ride,
ndr)».
Ha un rimpianto per questo nuovo album? Qualcosa che non è andato
bene?
«Sono molto soddisfatto, anche per gli ospiti che ho coinvolto, da Shana
Twain alle Puppini Sisters e Thalia. Però avrei voluto anche Adele, ma
purtroppo non stava bene e non l’ho potuta chiamare».
Sulla crisi e la recessione ha un parere?
«Certo, però io sono un cantante, non un politico. Lascio ai politici e
ai giornalisti discutere di queste cose. Mi auguro solamente di
intrattenere le persone con la mia musica e far trascorrere loro un paio
di ore lontano dai pensieri e le preoccupazioni che attanagliano
tutti».
Federico Scoppio