Adesso Bob Dylan ci porta sul Titanic

Una canzone di 14 minuti sul celebre naufragio racchiude l'anima del suo nuovo album, "Tempest", in cui cita Al Pacino, John Lennon e... Leonardo Di Caprio.

06/09/2012
Bob Dylan è al suo 35° album.
Bob Dylan è al suo 35° album.

Cinquant’anni di carriera, 35 album con questo nuovo Tempest (avrà a che fare anche con Shakespeare?) che viene pubblicato l’11 settembre. «Volevo qualcosa di religioso», ha raccontato ai pochissimi giornalisti che Bob Dylan ha voluto incontrare per promuovere questo lavoro. «Ma non avevo abbastanza canzoni sul tema. Ci vuole una grande concentrazione per creare dieci brani credibili sullo stesso argomento. Molta più di quella che ho usato per questo lavoro».

Un profilo d'autore così autentico da sembrare isolato dallo scenario della produzione corrente, un percorso biografico che non ha nulla a che vedere con le storie degli artisti coetani, star o presunti tale. Un timbro vocale salmodico e caustico. Ancora una volta Dylan sorprende un po’ tutti. È stato il menestrello della controcultura, il folle anarchico che a un certo punto molla tutto e torna alle radici di una fede che aveva trascurato. Tempest, con Dylan crooner che canta e sussurra perché forse più di così non riesce a fare. Eppure racconta una storia, ambientata in molte epoche ma in un solo luogo: Duquesne, la città fantasma sulle pendici dell’Arizona.

Lsa copertina di "Tempest".
Lsa copertina di "Tempest".

Lì si incontrano personaggi in fuga dalla disfatta di un’umanità non più molto umana. Allora Dylan preferisce citare persino una frase di Al Pacino, richiamare alla mente il re del blues elettrico Muddy Waters (Early Roman Kings che ha permesso fosse usata come sigla di una serie sul terrorismo dalla HBO), e ricordare il suo amico John Lennon con una ballata folk che celebra i suoi vecchi cavalli di battaglia.

Il brano che dà il titolo all’album è quello che più racchiude l’anima
e la grana di Dylan: 14 lunghissimi minuti dedicati al grande naufragio, all’inabissamento del Titanic. Sì, ci ha voluto mettere dentro anche Leonardo Di Caprio, però c’è molto altro all’interno. Storia e finzione, come fosse il plot di un piccolo film, quasi un confronto con il diluvio universale, che non salva nessuno: buoni e cattivi, ricchi e poveri, giovani e meno. Tutti fuori.

Un assaggio dell'album è disponibile per chi ha i-Tunes sul sito di Dylan: www.bobdylan.com

Federico Scoppio
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