17/12/2010
Juan Diego Florez è nato a Lima nel '73 (Decca / Josef Gallauer).
Non si contano i musicisti che in questo Natale hanno inciso Cd con i brani della tradizione natalizia. Mancanza d'ispirazione, o una sincera riscoperta della tradizione? Ogni caso merita una valutazione a sé.
Alla categoria degli album autentici, nati per un'autentica ispirazione, non dettati da logiche puramente comemrciali, appartiene senz'ombra di dubbio il recente lavoro di Juan Diego Florez, il giovane tenore peruviano (è del '73) conosciuto in tutto il mondo, ma particolarmente amato in Italia, dove è di casa al Festival di Pesaro, per la sua abilità nell'interpretazione del repertorio di Rossini (oltre che di Donizetti e Bellini). Il suo ultimo Cd si intitola semplicemente Sacro - con un sottotilo esemplificativo in inglese: Sacred songs - una raccolta dei brani di ispirazione sacra, in cui è accompagnato dall'Orchestra e dal Coto del Teatro comunale di Bologna. È sufficiente ascoltare qualche nota del Panis angelicus di Franck, del Domine Deus di Rossini (presente anche con il Qui tollis), del Qui sedes di Bellini, o dell'immancabile ma non scontata Ave Maria di Schubert per renderci conto che qui c'è sentimento, cuore, anima, oltre che bravura.
Fra i titoli, meritano una menzione il Kyrie della Misa Criolla di Ramirez e il Santo, in cui Florez veste i pazzi del compositore che rende omaggio alla sua lingua.
Paolo Perazzolo