11/01/2012
La copertina del singolo Aka...What a life! di Noel Gallagher
Come terzo singolo del suo primo disco da solista Noel Gallagher ha scelto la danzereccia “Aka… What a life”, ma qualunque altro pezzo sarebbe andato bene. Perché ciò che più colpisce di “Noel Gallagher’s high flyng birds” è l’elevata qualità e compattezza di tutto l’insieme, pur nella varietà degli stili delle singole canzoni. Da questo punto di vista, più ancora che per il fratello Liam, autore comunque di un buon lavoro con i suoi Beady Eye, la fine degli Oasis è stata una liberazione. Il fatto di non poter contare sulla sfrontatezza della voce di Liam, marchio inconfondibile della band, ma solo sulla sua, non così riconoscibile ma più duttile come dimostra l’agilità nel falsetto, gli ha dato una libertà compositiva mai avuta prima.
Giù il volume delle chitarre elettriche quindi, a favore dell’orchestra e di strumenti come la tromba che non si erano mai sentiti in un disco degli Oasis. Il risultato è un prodotto pop nell’accezione migliore del termine, cioè gradevole dalla prima all’ultima traccia con melodie che ti entrano in testa al primo ascolto. Il pubblico ha reagito positivamente (è subito schizzato al primo posto in Inghilterra e anche da noi non se la sta cavando male), tanto che Noel ha già annunciato di essere al lavoro per un disco previsto entro questo anno. Liam permettendo. Già, perché a sentire quanto ha dichiarato alla stampa inglese, gli Oasis sarebbero tutt’altro che sepolti, anche se non ha rinunciato come al solito a una frecciata al fratellone: «Sono sicuro che torneremo insieme. Noel deve proseguire questa sua “cosa” solista, così capirà che senza suo fratello, lui, non è che sia poi questo granché». Staremo a vedere, ma comunque Liam ha torto: Noel con la sua prima prova ha dimostrato di essere un cantautore di gran classe.
Eugenio Arcidiacono