14/10/2011
Juraj Valčuha, nuovo direttore principale dell'Orchestra Rai, mentre dirige.
C’erano una volta i “gioielli di famiglia” della Rai: quattro orchestre sinfoniche (Milano, Torino, Roma e Napoli) che hanno scritto pagine importanti della storia dell’interpretazione. Molte rimaste impresse in dischi e Cd storici. Nel 1994 l’azienda ha deciso di chiudere i complessi di Roma e Napoli e di fondere quelli di Milano e Torino in una unica, grande orchestra sinfonica nazionale.
Da lì è nata una nuova storia: sempre costellata di grandi interpeti, di repertori che spaziano nei secoli, di presenze coinvolgenti. Che, come avveniva nel passato, alimentano i ricchissimi archivi e vengono diffuse dalle dirette radiofoniche della Terza rete radiofonica: e ora anche dalle dirette video sul web dal sito www.orchestrasinfonica.rai.it, con riprese in molti casi ad alta definizione, perché curate dalla Tv. Le gloriose orchestre Rai hanno ospitato i grandi del passato. Fra i tanti, gli allora giovani Claudio Abbado, Carlo Maria Giulini, George Pretre, Riccardo Chailly. E autori che ormai sono divenuti parte insostituibile della programmazione sono stati scoperti dal pubblico che seguiva le stagioni: Mahler, Bach, il Barocco. Ma la storia si è ripetuta in questi 7 anni, con i Sawallish, i Myung-Whun Chung, gli Zubin Mehta che hanno spesso preso le redini della Nazionale, che ha sede a Torino.
E se direttore onorario fino a poche settimane fa è stato un fantastico
musicista come Jeffrey Tate (come dimenticare il suo Wagner?), dal
novembre 2009 è lo slovacco Juraj Valčuha il nuovo direttore principale.
Un giovane: perché la Rai ha sempre lanciato anche nuove star. AE se Direttore onorario fino a poche settimane fa è stato un fantastico
musicista come Jeffrey Tate (come dimenticare il suo Wagner?), dal
novembre 2009 è lo slovacco Juraj Valčuha il nuovo Direttore principale.
Un giovane: perché la Rai ha sempre lanciato anche nuove star. Da oggi
(13 ottobre), il cammino riprende. Il direttore artistico Cesare
Mazzonis dell’articolato programma che si concluderà il 5 maggio ricorda
alcune linee: “Strauss, Bartok, Mahler, la prosecuzione di grandi messe
e oratori, ed il mese quasi interamente dedicato a Bach”. E sottolinea
le presenze (Semyon Bychkov, James Conlon, ma anche i più giovani John
Axelrod ed Omer Meir Wellber). Le tournée a Vienna e Berlino saranno una
sfida. Ma l’orchestra in questa sua nuova vita ha pensato anche ai
bambini: con Il Gran Concerto, una trasmissione di grandissimo successo,
condotta da Alessandro Greco.d ottobre il cammino riprende.
Il direttore artistico Cesare
Mazzonis dell’articolato programma che si concluderà il 5 maggio ricorda
alcune linee: «Strauss, Bartok, Mahler, la prosecuzione di grandi messe
e oratori, e il mese quasi interamente dedicato a Bach». E sottolinea
le presenze (Semyon Bychkov, James Conlon, ma anche i più giovani John
Axelrod ed Omer Meir Wellber). Le tournée a Vienna e Berlino saranno una
sfida. Ma l’orchestra in questa sua nuova vita ha pensato anche ai
bambini: con Il gran concerto, una trasmissione di grandissimo successo,
condotta da Alessandro Greco.
Giorgio Vitali