26/11/2012
Il rapper coreano Park Jae-Sang con il segretario delle Nazioni Unite Ban Ky-moon (Ansa).
Appariva come un luogo comune ma ormai è diventato realtà. Non ci sono più le stagioni di una volta. E nemmeno i tormentoni. Quelle canzoni ossessive, tam tam obbligatori creati per far ballare durante l’estate. Il gran cerimoniere fu Edoardo Vianello: ogni anni ti appiccicava un motivetto che non potevi non cantare: Guarda come dondolo, I Watussi, Abbronzatissima... Futili, ma evidentemente ancora utili visto che non c’è festa popolare che non si conclude senza un “trenino” che
stantuffa quelle note.
Oggi il tormentone con la T maiuscola ha fatto capolino addirittura il 21 luglio, grazie e a un bombardamento radiofonico che però non ha conquistato il grande pubblico. A sonorizzarlo ci ha pensato il web.
E così, in autunno ormai inoltrato il popolo dei social network ha stabilito e comunicato tutto quel che si doveva sapere su Gangam Style, una perentoria aggressione musicale che viene dall’Oriente.
L’ha inventato un rapper della Corea del Sud, Park Jae-Sang, ma che tutti conoscono come Psy (il nome l’ho tratto da Psycho, racconta lui) che proprio in questi giorni sta compiendo,il giro del mondo, forte degli ottocento milioni di clic che hanno materializzato il suo video nei cinque continenti.
Psy è nato il 31 dicembre 1977 ed era già famoso in Asia per quattro album di musica che però non è mai uscita dai confini del continente. Si era anche fatto notare perché aveva tentato di sfuggire al servizio militare e perché, figlio di un industriale con azienda quotata in borsa, era “evaso” dalla Corea, si è trasferito Boston, iscritto all’Università di Boston per laurearsi in economia, ma il richiamo della musica lo rapisce.
Poi il cilone Gangnam Style. Gangmam è il quartiere della moda di Seul,
un po’ come Beverely Hills a Los Angeles,
e la canzone si rivolge a una delle ragazze “griffate” che lo
frequentano. Video decisamente chip, musica ossessiva, un passo che
ricorda il piccolo trotto dei cavalli. Ma è bastato per conquistare il
mondo.
Madonna l’ha voluto come ospite d’onore nel suo concerto di New
York, Ban Ky-moon, il segretario generale dell’Onu ha accennato in Tv il
passo del cavallo e un’emittente americana ha girato e trasmesso un
video dove due sosia di Obama e di sua moglie hanno mimato il Gangam
riuscendo a ingannare i telespettatori.
Insomma un trionfo che l’ha portato al primo posto in tutti i Paesi del mondo. Dopo il Grammy ricevuto a Francoforte, Psy è volutamente
passato inosservato in Italia limitandosi a un raid ad Alba per
conoscere da vicino l’aroma del tartufo bianco e comperarne per 15 mila
euro.Ora sta preparando il suo primo album internazionale, ma senza
fretta.
Questa storia ha una morale anomala. Se mister Psy è ora
popolare in Italia lo deve a una trasmissione televisiva di Raiuno, Tale e quale show, che ha visto il comico Gabriele Cirilli, quello lanciato
da Zelig con la gag "Chi è Tatiana?!!", indossare i panni del rapper. Era
un venerdì sera, giorno della settimana che non prevede uscite in massa
dei giovani che, evidentemente, sintonizzatosi sulla TV hanno
immediatamente lanciato una mobilitazione via web e il
sabato hanno invaso Piazza del Popolo a Roma per ballare insieme il
Gangam Style. Erano un 15 mila e persino il TG 1 ha dovuto occuparsi del
fenomeno. Non bello, anzi un po’ goffo, ma trasudante simpatia, ora il
video di Psy ha raggiunto in Italia un milione di contatti.
Per la cronaca un altro tormentone fuori stagione e sempre grazie al
bombardamento delle radio ha conquistato il pubblico dei piccoli, e
infastidito non poco quello degli adulti. Si tratta dell’invadente Pulcino Pio, ossessivamente proposto dalle radio e beatificato da
Antonella Clerici durante il tour quotidiano gastronomico. Stavolta il
prodotto è italiano.
Gigi Vesigna