29/05/2013
La copertina del Cd della "Sagra della primavera" diretta da Daniele Gatti.
Parigi, 29 maggio 1913. Al Théâtre des Champs-Elysées va in scena una novità dei Balletti russi, la famosissima compagnia di Sergej Djaghilev. La musica è di Igor' Stravinskij diretta da Pierre Monteux e la coreografia del mitico Nijinskij. Il titolo Le Sacre du printemps verrà poi tradotto in italiano (in modo assai impreciso) come La sagra della primavera (in luogo del più corretto “rituale” o “rito”).
Sono passati 100 anni da quella serata che ha cambiato il corso della musica, dell’arte, del balletto. La storia della fanciulla eletta e destinata ballando fino alla morte a propiziare i buoni frutti della nascente stagione fu uno dei più incredibili fiaschi della storia.
Fin dalle prime battute:
Ma, accanto alla parte di pubblico che non comprese il significato di quei ritmi poetici ed ossessivi, ci furono pareri entusiasti ed orecchie che colsero le preziosità coreografiche e musicali di uno spettacolo nel quale Stravinskij impiegò tutta la sua sapienza, ma anche la sua conoscenza del folklore russo. Divenuta presto una delle pagine più popolari, amate, ed eseguite, il Sacre solo 27 anni dopo quella storica prima (1940) fu inserito nel film disneyano Fantasia per illustrare l'evoluzione degli esseri viventi quando la Terra aveva circa un miliardo di anni, dall'esplosione dei vulcani ai dinosauri. Oggi sono molte le iniziative per festeggiare il primo secolo di vita di 33 minuti di musica che non cessano di stupire.
Anche in Italia concerti, lezioni, seminari li ricordano. Ma particolarmente significativa è la pubblicazione di un Cd che vede protagonista un’Orchestra parigina (l’Orchestre National de France, che suona spesso al Théâtre des Champs-Elysées) ed il suo direttore italiano, Daniele Gatti. Milanese di casa nel mondo, ha voluto abbinare nel cd Sony il Sacre ad un altro grande balletto di Stravinskij, Pétrouska. Ai primi di giugno Gatti sarà a Firenze, dove regalerà la direzione di un concerto wagneriano (ne è uno dei grandi interpeti viventi) per risollevare le sorti del mitico Maggio musicale ormai finito nel baratro.
Poi, a metà giugno, seguito dalla troupe di Rai3, celebrerà Verdi con una Messa da Requiem a Parigi. Ed ancora Verdi, con Traviata, lo vedrà protagonista per l’inaugurazione della prossima stagione della Scala. Ma, a 100 anni da una prima che ci ha regalato un capolavoro immortale, il suo Sacre du Printemps è destinato a durare.
Giorgio Vitali