05/02/2013
Bruce Springsteen durante il concerto del 12 dicembre 2012 a favore delle vittime dell'uragano Sandy.
Un raduno di dinosauri del rock
che si esibiscono davanti a una platea di danarosi spettatori al Madison Square
Garden di New York e a oltre due miliardi di persone in tutto il mondo
collegati con i loro televisori. Risultato: oltre 30 milioni di dollari raccolti
per le quasi 300 vittime dell’uragano Sandy che lo scorso ottobre ha devastato
l’America dalla Giamaica al Canada. Un condensato delle oltre 5 ore di quel
concerto, che da noi ha trasmesso Sky, esce ora sotto forma di doppio Cd dal
titolo “12-12-12”, come la data in cui si è tenuto, per dare un ulteriore
sostegno alla gente che ancora continua a soffire per le conseguenze
dell’uragano che ha causato danni per 65,6 miliardi di euro.
L’intero ricavato
della vendita sarà infatti devoluto al Robin Hood Relief Fund, il fondo creato
in questi mesi per sostenere le vittime.
Eddie Vedder e Roger Waters mentre cantano “Confortably numb” al Madison Square Garden di New York.
Ma anche prescindendo dall’aspetto benefico, vale la pena acquistare il Cd anche solo come eccezionale documento musicale. «Questo deve essere il più grande raduno di vecchi musicisti inglesi mai visto al Madison Squame Garden», ha sibilato sornione il quasi settantenne Mick Jagger prima attaccare “Jumping Jack Flash” con i Rolling Stones. E in effetti è stato così: sul palco sono sfilati suoi coetanei del calibro di Paul McCartney, Roger Waters, gli Who ed Eric Clapton, a cui si è aggiunta un’altra truppa di baldi vecchietti americani, da Bruce Springsteen a Billy Joel al redivivo Michael Stipe che l’anno scorso ha pensionato i suoi Rem.
In più, si sono aggiunti altri pezzi da novanta meno stagionati come il leader dei Coldplay Chris Martin e la sempre bellissima e bravissima Alicia Keys. Il risultato è un frullato di energia ed emozioni: ascoltare per credere Paul McCartney mentre esegue il classico dei Beatles “Helter Skelter” o il leader dei Pearl Jam Eddie Vedder che scalda con la sua voce i sussurri di Roger Waters nell’interpretazione di “Confortably numb” dei Pink Floyd, o ancora l’esaltante set degli Who. Purtroppo, sono rimasti fuori dalla scaletta altri momenti memorabili come il trascinante duetto fra McCartney e i superstiti dei Nirvana nell’inedita “Cut me some slack” o la commovente interpretazione di “My city of ruin” di Bruce Springsteen. Non resta che attendere l’immancabile pubblicazione del concerto pure nella versione in Dvd.
Eugenio Arcidiacono