09/11/2012
I Vaccines, band inglese che propone testi dalla forte spiritualità.
Nel giro di pochi mesi, Justin Young, voce e chitarra di The Vaccines, ha subito tre interventi. Il primo alle corde vocali, gli altri per tamponare delle brutte emorragie che improvvisamente si presentavano e mettevano in pericolo la voce del giovane. «Potresti non riuscire più a cantare», gli hanno detto i medici. Per cantare, per tanti mesi, ha fatto una gran fatica. Doveva continuamente schiarirsi la voce, altrimenti le note non uscivano. Doveva non fermarsi mai, provare e riprovare.
Eppure Justin non ha mai interrotto di credere pienamente in quello che stava facendo. Non ha voluto arrendersi, e un bel giorno ce l’ha fatta, pur se ha dovuto cambiare modo di intonare la sua ugola, approccio alla musica. Così è riuscito persino a registrare il secondo album con la band, The Vaccines Come of Age, recentemente pubblicato. «Non c’è niente di più bello e puro di suonare e cantare rock ‘n’ roll», ha raccontato il cantante in una recente intervista radiofonica. Soprattutto se ci riesci.
Del resto la sua band, The Vaccines, si era formata a Londra soltanto nel 2010, fondandosi su di lui, il suo carattere deciso e altri tre giovani: Árni Hjörvar (basso), Freddie Cowan (chitarra), Pete Robertson (batteria). Autori di un rock vecchia maniera, fatto di canzoni, accordi e strumenti suonati, senza l’aggiunta di alcun artificio, subito hanno conquistato un gran pubblico, complice il loro esordio discografico, What Did You Expect from The Vaccines?. Non sono passati dai reality, non hanno colpito il pubblico grazie al passaparola virale di youtube. Insomma, non hanno seguito le mode del momento. Hanno semplicemente cantato e suonato.
Così, apprezzati da un conduttore
della radio BBC, si sono fatti notare. Come succedeva una volta e grazie
alla loro enorme passione e una forza d’animo fuori dal comune hanno
avuto successo e anche in fretta. Un giorno erano gli studenti che
potevi incontrare in qualsiasi college, il giorno dopo sono diventati una macchina febbrile di concerti sold out
e singoli andati letteralmente a ruba. Ma non si sono montati la testa,
non sono cambiati. Continuano ad amare il rock ‘n’ roll anni Cinquanta,
a riempire i loro testi di inni alle grandi passioni, alla fedeltà,
alla volontà di crederci sempre e di condividere con gli altri.
Nelle loro parole c’è sempre una forte spiritualità, nei loro gesti una
gran voglia di vivere seguendo principi e valori sani. E oggi, al
secondo album, non tradiscono le attese, trafiggono con quelle canzoni
che rimangono in mente al primo colpo: The Vaccines Come Of Age
è proprio la dichiarazione di una maturità raggiunta. Una maturità
legata all’esperienza umana dei quattro ragazzi piuttosto che a quella
musicale, già abbondantemente dimostrata anche nel precedente lavoro.
Federico Scoppio