Pasqua, il nostro augurio ai lettori

Festeggiamo il grande evento della nostra fede con i versi del poeta-sacerdote vicentino don Giovanni Costantini, un inno al «Dio di mio padre e della madre mia».

06/04/2012
"Risurrezione", attribuita alla Scuola di Giovan Battista Crespi, del secolo XVII.
"Risurrezione", attribuita alla Scuola di Giovan Battista Crespi, del secolo XVII.

Ai lettori di Famiglia Cristiana, come a tutti gli amanti della poesia, il nome di don Giovanni Costantini non dovrebbe suonare nuovo. A farlo conoscere e amare, anche alle persone che non lo hanno mai incontrato, sono i suoi versi, nei quali un potente anelito religioso si coniuga sempre con la qualità letteraria. Di lui Raffele Crovi - uno che di letteratura e poesia se ne intendeva - disse: «Giovanni Costantini è il più grande poeta di oggi, un sacerdote che ha traformato la teologia in poesia».

Sacerdote vicentino di 75 anni, don Giovanni ha sempre coltivato la poesia come una vocazione nella vocazione. Chi desidera cimentarsi con la sua opera, può leggere ad esempio Sacerdos in aeternum (Ares), liriche sulla vocazione sacerdotale in cui «l’aggettivo non è decorazione del sostantivo, bensì un tutt’uno con la poesia, che non è più poesia religiosa, bensì poesia teologica, teo-poesia» (dalla prefazione di Cesare Cavalleri). Oppure Lo sposo è mezzanotte (Ares), dialogo con il tempo e con l'eterno, con l'uomo e con Dio, in un implacabile corpo a corpo con il testo biblico.

Don Giovanni Costantini è un amico di Famiglia Cristiana. A Natale e a Pasqua ha la bella abitudine di inviarci dei versi. Abbiamo pensato che un dono così prezioso non potevamo tenerlo per noi, ma che dovevamo condividerlo con i nostri lettori. Ecco allora, qui di seguito, il testo che ci ha inviato per la Pasqua 2012. Nel ringraziare don Giovanni per la sua amicizia, porgiamo a tutti voi i nostri più calorosi auguri.

"Risurrezione di Cristo" di Piero della Francesca.
"Risurrezione di Cristo" di Piero della Francesca.

TU SEI IL DIO DI MIO PADRE E DI MIA MADRE

1
La Mattina di Pasqua che la Mamma
mi ha destato nel Soffio. “Gesù è Risorto!”…
Oh nostro Dio, perché da te Venuto,
il primo Annuncio ci fu dato dagli Angeli.

Su quel Volto le Pie,
svuotate del Sepolcro,
corsa dell’alba,
Bianco Amante Messaggio per gli Apostoli.

E la Notizia passa Di Bocca in Bocca.
Fedele per la Gioia degli Umani Millenni
va l’Unica Novella che ci Salva.

2
Se non che savi-in-proprio
Via via a distorcela.
Duali pessimisti, nell’immortalità,
a rinnegare la Risurrezione.

O sedicenti Gnostici
d’estasi spirituale
a illudersi già qui
in una loro dimensione kyriale.

O grossi Apocalittici
a materializzarla
in un terreno esistere
che li continuerebbe.

3
Ma Dio, solo da Te
ha origine la nostra Risurrezione:
da Te il Vivente.

Noi Ti sperimentiamo
Lungo la Storia Umana
Che ci Ami in Assoluta Fedeltà.

E, per tanto, al potere della morte
Tu non potresti
abbandonarci. Mai.

4
Io sicuro riposo
in quel Tuo Nome Caro
che ti sei dato: “Dio di mio padre e della madre mia”.

Se più non esistessero,
Tu non saresti più,
perché Tu Sei Dio della Vita.
Non della morte.

Per tanto sono certo
che li farai Risorgere.
Io Credo che Sarai
Padre per sempre.  

"Risurrezione di Cristo" di Rubens.
"Risurrezione di Cristo" di Rubens.

5
E lo stesso per me e non andrò deluso.
Sento il pesare delle tribolazioni
lievissimo al confronto
del Peso Smisurato della Gloria.

Mentre l’uomo esteriore
si disfa quotidiano,
quello Interiore
Tu mi Aliti Pasquale.

Oltre il tempo che appare,
Speriamo in Te e ci Salvi.
Già scompare il visibile
E Sei l’Eterno Noi.

6
Non penso a quello sfarsi
del mio cadavere
e Tu a rianimarlo.

Né a un semplice tornare
a muovermi tra questi
terreni limiti.

Tanto meno a un esistere
che mi prolungherebbe indefinito
per la storia
che mai non ci soddisfa.

7
Non cerco il mio Risorgere
in qualche occulta forza dell’umano,
ma nella Tua Potenza:
Signore della Pasqua.

Né posso figurarlo
con le strutture
di questo nostro mondo,
perché Tutt’Altro.

Si tratta di un’assenza alla Maniera Angelica.
O, molto più,
perché non solo l’Anima ma anche il Corpo:
come Te-Io
sarò Divinamente Risvegliato.

Due millenni attraversa la Notizia Cristiana che noi Risorgeremo (1). Molti la fraintendono (2). In Dio ha origine la Risurrezione(3) e lo dimostrano anche i Trapassati (4). Lo spero anch’io e non andrò deluso (5). E si tenta di dire in che cosa consista questo Nuovo ed Eterno Vivere nostro (6-7).  

Con il “Risorto Nostro”, insieme nella Pasqua 2012, Giovanni Costantini    

A cura di Paolo Perazzolo
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Postato da Andrea Annibale il 06/04/2012 23:32

Io Gesù lo immagino che ripete dal Cielo dove, dopo l’ascensione, è assiso alla destra del Padre, sempre la stessa domanda ad ogni Papa: “Pietro mi ami?”. Benedetto XVI non sente forse nel suo cuore questa domanda di Gesù: “Benedetto, mi ami?”. La risposta all’amore di Gesù è cruciale nel pontificato di ogni successore di Pietro. Noi popolo di Dio che siamo gli agnelli che il Papa deve pascere possiamo rivolgere al Papa una domanda analoga. Non vogliamo prima di tutto sapere se siamo più o meno bravi cristiani, esseri umani morali, devoti, praticanti eccetera, vogliamo innanzitutto sapere se tu, Benedetto XVI ci ami veramente. Sei contento che, presi singolarmente come persone, esistiamo? Facciamoci imitatori del Cristo e chiediamo ad ogni sacerdote e al Papa in particolare la domanda di Cristo: “Tu mi ami?”. La Chiesa si fonda sull’amore per le pecorelle che il Papa deve pascere. Non c’è altro scopo per la Chiesa che venire dall’amore di Cristo crocifisso, vivere nell’amore di Cristo risorto, andare all’amore di Cristo giudice. Facebook: Andrea Annibale Chiodi; Twitter: @AAnnibale.

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