28/05/2013
Andrea Ceccherini (al centro) con Jill Abramson (direttrice del New York Times) e Gerard Baker (direttore del Wall Street Journal).
“Gli editori devono avere più visione e più coraggio, iniziando a giocare maggiormente in attacco e meno in difesa”. E’ questo uno dei messaggi che Andrea Ceccherini, presidente dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori, ha lanciato all'edizione 2913 di Crescere tra le righe, ottavo appuntamento con l’evento che mette a confronto giovani, editori ed istituzioni.
Rivolgendosi “a chi fa uno dei mestieri più belli del mondo, come quello di produrre contenuti per l’informazione”, Ceccherini ha poi aggiunto che “i problemi attuali non sono soltanto propri degli editori italiani. Però, nel mondo, ci sono imprenditori che hanno saputo rimboccarsi le maniche, che hanno avuto il coraggio di sperimentare. Solo così sono stati in grado di passare da follower a leader, di trasformare questo periodo di crisi e discontinuità tecnologica in opportunità. Esempi imprenditoriali di chi, invece che piangersi addosso, ha messo la qualità dei contenuti davanti a tutto”.
Andrea Ceccherini con il cardinal Gianfranco Ravasi.
In questo contesto, Ceccherini ha poi invitato i direttori dei grandi
quotidiani nazionali a “togliere la polvere dalle loro testate. Ci
vuole qualità dei contenuti - ha aggiunto Ceccherini - perchè i nostri
giovani hanno più bisogno di capire che di sapere, necessitano più di un
faro che indichi loro la via che di un lampione che mostri la
posizione. Apritevi al cambiamento, perchè questa crisi sarà tanto più
lunga quanto più non la sfiderete.
Da parte loro i ragazzi devono cercare contenuti che non offrano
certezze, ma dubbi. Devono essere spina nel fianco del conformismo,
delle masse, di ogni gregge. John Fitzgerald Kennedy diceva che il
conformismo è il nemico della libertà e il carceriere della crescita.
Liberatevene".
Andrea Ceccherini ha poi rivolto la propria “gratitudine infinita” ai
docenti protagonisti del progetto “Il quotidiano in classe” (oltre due
milioni di studenti coinvolti nell’edizione 2013), invitandoli “a
divenire protagonisti della nascita di un nuovo modello di educazione
alla cittadinanza, attraverso una formazione che non sia solo di
studenti, ma di cittadini”. L’Osservatorio oggi si candida a studiare un
nuovo modello che possa riportare un educazione alla cittadinanza 2.0.
Che, partendo dalla lettura dei quotidiani, possa aprire gli occhi dei
giovani sul mondo e conquistarli alla vita del paese. Lavoreremo per
dare più appeal all’educazione alla cittadinanza”.