Chi vede meno legge di più

Non vedenti e ipovedenti leggono il triplo della media nazionale. Anche se scontano la difficoltà di reperire i libri in formati convenienti.

12/05/2012

Mentre è in pieno svolgimento a Torino il Salone del Libro e gli editori registrano, nel primo trimestre del 2012 un crollo del mercato dell'11,8%, qualche motivo di soddisfazione viene dai lettori non vedenti e ipovedenti, assetati di libri e di lettura.


Leggono in media 9 libri in un anno, tre volte in più della media. La ricerca, realizzata dall’Università Bicocca di Milano e condotta per conto dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e dell’Associazione Italiana Editori (Aie), è stata svolta lo scorso anno su un campione di 1.505 persone, la più estesa mai condotta tra i Paesi Europei. Il 59,1% di non vedenti e ipovedenti ha letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti (contro il 46,8% della media della popolazione italiana). E sono anche lettori più assidui rispetto alla media (il 31,3% legge libri tutti i giorni!), soprattutto dei diversi generi di narrativa, non disdegnando la saggistica di cultura e professionale.

Cosa amano leggere? Scelgono ciò che è disponibile nel 46,7% dei casi. E ciò che è disponibile è ancora poco e si ottiene spesso con tempi lunghi anche un mese, perché bisogna aspettare la conversione dei titoli in formati accessibili. Il progetto LIA (Libri Italiani Accessibili) punta però a rendere disponibili a inizio 2013 ben 3.000 titoli di narrativa e saggistica, di cui 2.000 di autori italiani, 500 di autori stranieri e 500 da realizzarsi ad hoc su richiesta dei potenziali utenti. Il progetto, tra i più avanzati a livello internazionale, è finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività culturali.

Non vedenti e ipovedenti scelgono formati digitali nel 30% dei casi: i formati digitali sono sempre più spesso i preferiti, rispetto a  Braille e testo a caratteri ingranditi, in particolare dalla fasce dei più giovani (18-34 anni ma anche 35-50 anni).  Il metodo, ideato da Louis Braille 190 anni fa, trasformato in informatico, è ancora oggi lo strumento più completo e versatile con cui i disabili visivi possono accedere all'editoria digitale. Per procurarsi libri accessibili prediligono librerie (nel 41,7% dei casi), anche online (20,5%), prestiti da biblioteche specializzate (30,7%) o se li scaricano (gratuitamente) da Internet o ancora se li scambiano tra amici.

“LIA costituisce un progetto strategico se si pensa che in Italia vivono circa 362.000 non vedenti e circa un milione di ipovedenti, secondo i dati Istat – ha spiegato Marco Polillo, presidente dell'Associazione Italiana Editori, che coordina il progetto - Questa iniziativa, punta ad offrire ai ciechi e agli ipovedenti, nel rispetto del diritto d'autore, la possibilità di accedere negli stessi tempi e con grande ampiezza di scelta all'offerta editoriale”.

Gabriele Salari
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