11/06/2010
Licia Colò ritratta insieme alla sua gatta Pupina.
“Era magrissima, sfinita dalla malattia. I suoi occhi dolci e curiosi sembravano essersi spenti per sempre. E’ stato quasi un miracolo: Pupina, data ormai per morta, ha ricominciato a fare le fusa tra le braccia del veterinario”. Licia Colò, la nota conduttrice televisiva che cura da qualche mese anche una rubrica sulle pagine di Famiglia Cristiana, ci racconta così la storia della sua adorata gattina.
“Lei aveva allora solo 7 anni e mi sono battuta fortemente per evitarle l’eutanasia. Nei confronti degli animali, in Italia, spesso se ne abusa. Appena un animale soffre si dice: meglio la puntura ed evitargli di soffrire. Vittima di una diagnosi sbagliata, lei ha vissuto con noi altri 7 anni e ci ha lasciato quando ormai ne aveva 14. Forse anche per via di quella lunga malattia, di quei difficili momenti vissuti al suo fianco, con lei ho avuto un rapporto davvero speciale”.
Amante degli animali e della natura, nella vita proprio come sul piccolo schermo, Licia ha sempre avuto per casa cani e gatti. Solo a Pupina, però, ha dedicato addirittura due libri. “Il primo doveva essere solo uno scritto in suo ricordo. Alla Mondadori mi hanno chiesto di pubblicarlo. Dopo Cuore di gatta, edito nel 2006, me ne hanno chiesto un secondo. E così, l’anno successivo ho scritto L’ottava vita. Non mi piaceva l’idea di lucrare su una cosa così triste e personale, perciò ho deciso che tutti i proventi dei libri andassero a una fondazione che ho creato per aiutare gli animali in difficoltà”.
Dato che le vendite dei primi due libri sono andate bene e che tanti piccoli amici sono stati aiutati dalla Fondazione Pupina - Animali e animali (per saperne di più c’è il sito con rivista on line www.animalieanimali.it), Licia ci riprova adesso con una terza pubblicazione. C’era una volta una gatta (Mondadori, pp. 145, 17 euro) è la raccolta di tante storie speciali come quella di Pupina. “Molti lettori mi hanno scritto, non per farmi i complimenti ma per raccontarmi le loro storie. Avevano vissuto momenti unici con i loro animali e volevano portare anche la loro testimonianza. Ne è nato un libro.
C’è la storia di una coppia in crisi che si è ritrovata curando un cavallino moribondo. E quella di una signora che non riusciva più a ristabilirsi da una grave malattia la quale, aiutando una civetta malata che una notte si era posata sfinita sul davanzale della sua finestra, ha ritrovato le forze per combattere anche la sua malattia. Quando finalmente stava meglio, anche la civettina ormai guarita è volata via…”. Con i suoi libri Licia intende portare una parola d’amore verso gli animali, far capire alla gente che essi meritano il nostro rispetto. E ricorda: “Essi rappresentano molto per alcune persone. Per gli anziani che vivono soli. Per i bambini, che imparando ad accudirli, comprendono quanto sia importante prendersi cura del prossimo. Per loro sono anche degli ottimi compagni di gioco. Mia figlia Liala, che ora ha 4 anni, quando era nervosa e piangeva si calmava solo quando vedeva entrare nella stanza il nostro cagnolino o uno dei due gattini che vivono con noi. Potrei dire che sono stati i migliori baby sitter”.
Giusi Galimberti