15/12/2010
Heidi con la terribile signorina Rottenmeier in una delle tavole di Tomi Ungerer che illustrano il libro della Donzelli con il testo originale di Johanna Spyri.
Alzi la mano chi non conosce Heidi! Chi non ha adorato - non importa se nei panni di bambino innamorato o di genitore che, con la scusa di non lasciare soli i figli, non ne ha perso nemmeno una puntata - quella bambina a cui le caprette fanno ciao, con quei pomelli rossi sulle guance e con un cuore così?
Stiamo parlando di uno dei personaggi per l'infanzia più amati e diffusi al mondo. Tradotto in oltre cinquanta lingue, 50 milioni di copie stampate, vari film, serie televisive e cartoni aminati, dal 1937 (anno del primo film hollywoodiano con Shirley Temple) al 1977 (quando fu trasmessa la celebre serie televisiva in 52 episodi) hanno creato e alimentato un mito che ha pochi pari. A volte, però, distorcendo, imponendo tagli e riduzioni, adattando, tanto che appare difficile distinguere la Heidi originale, per così dire, dalle sue imitazioni.
A ristabilire la verità ci ha pensato la Donzelli che ha appena mandato in libreria un delizioso volume con il testo di Johanna Spyri e le tavole di Tomi Ungerer, uno dei maestri dell'illustrazione conyemporanea (Heidi, pp. 180, illustrato, euro 23,00), il principale merito del quale è proprio quello di restituire lo spirito autentico del personaggio che si aggira a piedi nudi per i prati, spedita suo malgrado a Francoforte, piena di nostalgia per i suoi amati monti.
Un'occasione da non perdere per rivivere uno dei miti più belli dell'infanzia, tornando all'originale.
Paolo Perazzolo