23/12/2010
Il Museo nazionale messaggio biblico Marc Chagall a Nizza.
L'anelito alla pace è antico come l'uomo: non si può vivere senza la pace, non c'è vita, degna di questo nome, senza pace. Per questo è possibile costruire un percorso che, partendo dall'antichità per arrivare al presente, documenti l'incessante ricerca artistica e architettonica dedicata a questo imprescindibile tema. Volendo circoscrivere l'ambito all'età contemporanea, una data segna una cesura e assume un altissimo valore simbolico: l'agosto del 1945, quando furono sganciate le bombe su Hiroshima e Nagasaki. A questo arco tenporale è dedicato il ricco volume Luoghi della pace. Arte e architettura dopo Hiroshima curato da Corrado Gavinelli per Jaca Book (pp. 240, illustrato, euro 90,00).
Grandi architetti come Kenzo Tange, Le Corbusier, Luis Sert, Tadao Ando e Mario Botta, o artisti come Pablo Picasso, Marc Chagall, Costantino Nivola e Marc Rothko si sono confrontati direttamente con il tema della pace - figli di un secolo che l'ha vista infine volte soffocato e uccisa - ora per denunciarne la violazione, ora per sostenre il desiderio dell'umanità, ora per ammonire a non ripetere più i tragici errori del passato, ora, infine, per dare voce a una speranza eterna. Molto spesso un accento cristiano pervade o accompagna queste opere; in altri casi, è uno spirito ecumenico, religioso ma aperto alle differenti fedi; in ogni caso, trapela un richiamo al sacro, come dimensione che trascende la contigenza storica con tutta la sua "sporcizia", per custodire intatto il valore universale della pace.
Prima tappa di questo viaggio è il Parco della bomba atomica a Hiroshima, seguito dalla Cappella di Picasso a Vallauris, il Monumento della mano aperta, la Cappella della pace nel convento delle suore carmelitane a Mazille, la Cappella Rothko a Houston, il museo Messaggio biblico Marc Chagall, lo spazio della meditazione e il giardino della pace a Parigi, il Piazzale della pace a Palazzo della pilotta a Parma, il santuario della pace e del perdono (valori indistricabili) a Sainte-Baume e le architetture della luce di Le Corbusier, la Cappella della pace di Nuoro, gli spazi per la pace nell'ambiente interstellare, la Open University di Baghdad...
Che la pace sia davvero con tutti noi, in questo Natale.
Paolo Perazzolo