La particella di Dio merita un premio

La ricerca scientifica sul Dna della materia e la riflessione sull'alimentazione sono i temi al centro del Premio Nonino: Fabiola Gianotti e i nostri cuochi a tre stelle fra i premiati.

10/01/2013
Fabiola Gianotti al Cern di Ginevra.
Fabiola Gianotti al Cern di Ginevra.

Le ricerche più avanzate della scienza, una riflessione critica sull'alimentazione e l'eccellenza culinaria dell'Italia sono i grandi protagonisti del Premio Nonino 2013. Fabiola Gianotti, a capo dell'esperimento Atlas del Cern, Peter Higgis, lo scienziato al quale si deve l'intuizione del bosone o particella di Dio che prese il suo nome, le prime tre stelle Michelin della nostra cucina (Annie Féolde, Gualtiero Marchesi, Ezio Santin), Michael Pollan, il più grande filosofo del cibo contemporaneo e, infine, la poetessa americana Jorie Graham sono i nomi del ricoscimento legato alla famiglia Nonino, che da decenni premia le eccellenze nazionali e internazionali in ambito letterario, scientifico, sociale e che spesso ha saputo anticipare addirittura il Premio Nobel (l'ultimo caso è quello del Nobel alla letteratura allo scrittore cinese Mo Yan).

Nella scelta dei vincitori operata dalla giuria presieduta dal Nobel per la letteratura V. S. Naipaul, e di cui fanno parte luminari come Claudio Magris, Ermanno Olmi, Adonis, John Banville, Peter Broook, Antonio Damasio e altri ancora, si possono individuare due tendenze. La prima è quello di aver definito due ambiti tematici su cui attirare l'attenzione: la ricerca sicentifica, nel suo aspetto forse più innovativo e affascinante, impegnata a decifrare il Dna del mondo in cui viviamo, e la riflessione critica sull'alimentazione. La seconda consiste, forse, nel voler esaltare le eccellenze italiane, in una congiuntura in cui il Paese sembra arrancare, anche se non viene meno il respiro internazionale che da sempre contraddistingue il Premio Nonino.

Peter Higgis, scopritore della particella di Dio (Corbis).
Peter Higgis, scopritore della particella di Dio (Corbis).

In ambito scientifico il premio vuole dare rilevenza alla strraordinaria scoperta del bosone di Higgis, noto anche come particella di Dio. Ecco allora il riconoscimento alla nostra Fabiola Gianotti, responsabile dell'esperimento Atlas al Cern di Ginevra: l'annuncio, il 4 luglio scorso, dell'esistenza di tale particella, frutto di vent'anni di ricerche, è destinato a cambiare la storia della fisica. Romana, classe '62, la Gianotti è stata giudicata la quinta personalità più importante del 2012 da Time. Accanto a lei si è voluto giustamente dare a Higgis quel che è di Higgis: il 94enne fisico inglese negli anni Sessanta ebbe l'intuizione di una particella subatomica, denominata appunto bosone di Higgis, che permetterebbe di spiegare la massa delle particelle elementari.

Nell'ambito dell'alimentazione, la giuria ha premiato il lavoro di Michael Pollan, il più grande "filosofo del cibo" contemporaneo. Americano, 58 anni, è autore di una serie di studi che mirano a ridefinire il rapporto dell'uomo con il cibo, e, attraverso di esso, con l'ambiente. La sua critica prende di mira in particolare la produzione industriale, che ha avuto l'effetto di allontare l'uomo dai cicli naturali dell'agricoltura e ha oscurato relazioni fondamentali. Egli ha inoltre dimostrato che il nutrirsi è un fatto che va al di là della necessità biologica di sopravvivere, anzi trascende persino la necessità di promuovere la salute, in quanto investe altre e più complesse dimensioni esistenziali. La botanica del desiderio del 2001, Il dilemma dell'onnivoro del 2006, In difesa del cibo del 2008, Le regole del cibo del 2009 sono le sue opere più importanti, pubblicate in Italia da Adelphi. La soluzione? Un nuovo modello di agricoltura sostenibile.

Annie Féolde, tre stelle Michelin (Effigie).
Annie Féolde, tre stelle Michelin (Effigie).

Insieme a Pollan, il riconoscimento a Annie Féolde, Gualtiero Marchesi ed Ezio santin, ovvero i primi tre chef italiani ad aver ottenuto le celebri tre stelle Michelin, intende dare merito con un pizzico di orgoglio nazionalistico (quello sano) a un'eccellenza italiana, fedele alla tradizione e al tempo stesso aperta all'innovazione.

Come nella tradizione del Nonino, l'attenzione ai valori del nostro tessuto culturale si sposa con una grande apertura ai maestri internazionali (e con una giuria del genere non potrebbe essere altrimenti). Ecco allora il Premio internazionale a Jorie Graham, una delle più alte voci della poesia americana contemporanea (pubblicata da Sossella e prossimamente da Mondadori). Sessantatre anni, fra le poetesse più importanti della generazione post-bellica americana, la Graham è considerata la campionessa del lancio delle grandi domande. Ciò che le interessa è «la domanda più importante che le viene posta dal mondo di oggi».

La consegna dei premi avverrà presso le distillerie Nonino a Ronchi di Percoto (Udine) sabato 26 gennaio alle 11.

Paolo Perazzolo
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