12/11/2010
Antonia Arslan commenta "La notte ha cambiato rumore" della spagnola Maria Dueñas.
Avventura, spionaggio,
esotismo, il magico Marocco
e la gaia Lisbona, e – in
controcanto – l’affamata, desolata
Madrid degli anni Quaranta;
una protagonista figlia
illegittima di una sarta, che diventa
una donna bellissima,
una vera femme fatale, pur
conservando sempre la sua anima di bambina;
lo scenario della Seconda guerra mondiale
visto dalla Spagna, che alla fine rimase neutrale,
ma fu a forte rischio di alleanza con la
potenza germanica.
C’è tutto questo, e anche molto di più, nel
fluviale romanzone La notte ha cambiato rumore (Mondadori) di Maria Dueñas, un grande
successo in Spagna, che si fa leggere davvero
d’un fiato. Il personaggio più importante,
intorno a cui tutto ruota, è lei, Sira Quiroga,
anche se – come è d’obbligo nei romanzi d’appendice
– è un po’ troppo: troppo brava, troppo
sveglia, diventa troppo in fretta la prima
sarta di Tetuán e poi di Madrid, nonché la
spia più abile e veloce a disposizione degli inglesi.
L’arte dell’ago le serve per coprire la sua
attività vera: deliziosa è l’idea di trasmettere i
messaggi, codificati nelle linee e punti dell’alfabeto
Morse, iscrivendoli come finte impunture
sui cartamodelli che disegna.
E poi ci sono tante storie e tanti personaggi:
il ritrovamento di un padre sconosciuto e
importante e i vicoli di Tetuán; la dinamica,
generosa contrabbandiera Candelaria e Félix
Aranda, amico pettegolo e infelice, in perpetuo
sogno di evasione da una madre possessiva
e alcolizzata; e infine gli uomini: Ramiro
Arribas, il furfante belloccio, l’ambiguo affarista
portoghese Manuel da Silva, e Marcus Logan,
l’amore vero.
Caratteri d’invenzione che ben si intrecciano
con i molti personaggi storici, reinventati
con gustosa ironia: Rosalinda Fox, l’eterea e
bizzarra inglese che è l’amante dell’alto commissario
spagnolo nel Protettorato marocchino;
e lui, Juan Luis Beigbeder, personaggio
discusso e affascinante, che conosce a perfezione
lingua e costumi del Paese; Serrano
Suñer, l’intrigante “cognatissimo” di Franco,
il freddo Alan Hillgarth, che tira i fili dello
spionaggio inglese, e tutto il variopinto cosmopolita
mondo di spie che circolava allora
in Spagna, ciascuna nazione in guerra cercando,
in quegli anni inquieti e angosciosi,
di tirarla dalla sua parte.
Antonia Arslan