29/04/2010
Un libro elettronico (Ansa).
Di carta o elettronico? Questo è il dilemma. Continueremo a leggere come abbiamo sempre fatto, cioè tenendo in mano un libro stampato su carta, con tutti i vantaggi e gli svantaggi della sua materialità, o presto diventeremo tutti lettori digitali, con tutti i vantaggi e gli svantaggi del caso?
Alcuni editori giurano che i tempi per il debutto, in Italia, dell'e-book sono maturi. E ne hanno anche fissato la data del compleanno: autunno di quest'anno, con la prospettiva di diventare il regalo tecnologico più gettonato e ricercato del prossimo Natale. Sarà così? Impossibile dirlo. Certo, è innegabile che negli Stati Uniti il libro elettronico stia prendendo piede, anche se rappresenta ancora un segmento marginale del mercato librario. Un sospetto, però, ci frulla in testa: non è che queste previsioni così trionfalistiche sul successo prossimo venturo dell'e-book siano alimentate ad arte da chi ce lo vuole vendere?
Naturalmente il quid della questione è un altro: quale rapporto si instaurerà fra il lettore e il nuovo mezzo? Sboccerà un'amicizia, o resterà un amore mancato? A favore della prima ipotesi gioca il fatto che sull'e-book si potrà caricare un'enorme quantità di materiale e che i prezzi dei testi digitali dovrebbero ridursi sensibilmente rispetto a quelli del cartaceo. In questo senso, i benefici che se ne possono trarre nell'ambito dello studio e dei testi scolastici sembrano innegabili. A far pendere la bilancia verso la seconda ipotesi è invece un fattore se vogliamo impalpabile, persino romantico, ma dall'indiscutibile peso: il libro è bello tenerlo in mano, sentirne la consistenza, odorarlo persino... Nell'attesa che la storia si incarichi di rispondere agli interrogativi che restano in sospeso, sarà interessante seguire un evento previsto all'interno del Salone del libro di Torino (13-17 maggio). Il 13 maggio avrà luogo la conferenza “Che fine farà l’ebook. Tra libri di carta e applicazioni digitali”, nel corso del quale si presenteranno i risultati di un'indagine della NielsenBookScan e dell'Associazione italiana editori.
Intanto, manifestiamo simpatia per l'ironia del titolo, che scarica sull'e-book, anziché sul libro di carta, le incertezze del futuro. Ma cosa emerge dall'indagine? Del pubblico con età superiore ai 14 anni più aperto alle nuove tecnologie, il 7,5% dichiara di aver già comprato (o di accingersi a farlo) un e-book. Un altro 5,8% aspetta solo un maggior numero di titoli in italiano, e un altro 2,8% la possibilità di leggersi sullo schermo dei best seller. E il 27,0% solo la discesa del prezzo degli e-reader. Numeri per ora ancora lontani da quelli del mercato tradizionale, ma dai quali emerge anche una dinamica aperta alla novità.
Paolo Perazzolo