23/12/2012
"Natività", uno dei corali miniati del Duomo di Siena.
Puntuale come l'amore di Dio che manda suo Figlio sulla terra per mettersi al fianco dell'uomo e salvarlo, anche quest'anno è arrivata in redazione a Famiglia Cristiana la poesia con cui don Giovanni Costantini esprime il suo augurio di Buon Natale. Sacerdote vicentino, 72 anni, don Giovanni Costantini è anche un grande poeta, uno di quelli che, se il tempo sarà galantuomo, verrà un giorno finalmente riconosciuto anche per il suo valore letterario.
La sua poesia è innervata dalla fede in Dio e, al tempo stesso, assume toni delicati e profondamente umani. Dio e uomo si incontrano in una poetica alleanza nei suoi versi: «Nel mezzo della notte / di questa terra / dal Cielo avvengo. / E Illumino universo / e Penetrante senso / di ciascun essere». Il componimento che ci ha inviato quest'anno lo vogliamo condividere con i nostri lettori, come un dono troppo bello per tenerlo solo per noi.
Vi lasciamo dunque alla lettura, non senza avervi informato che abbiamo scelto di accompagnare questi versi con alcune immagini dei corali miniati del Duomo di Siena, che raccontano l'infanzia di Gesù, in mostra con il titolo Puer natus fino al 27 febbraio nella Cripta sotto il Duomo (www.civita.it).
Buona lettura dei versi di don Giovanni, buona visione di queste sontuose pergamene miniate tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo e Buon Natale a tutti voi.
"Presentazione al tempio", un altro dei corali in mostra fino a fine febbraio nella Cripta del Duomo di Siena.
TI SON NATO PERCHÉ...
Trinitario: mi streccio,
Unico Dio,
bambino semplicissimo,
per scriminarti, adagio,
da tutte quante le tue complicatezze,
mio fanciullo arruffato
Di dita larghe,
la Madre a pettinarmi,
che Debole non pianga.
In tanto,
nenia
e già io dormo fondo, perché tu
di me paura non abbia più.
Per te qui giaccio,
in una cuna dato
tutto d’amore,
se tu non voglia ancora dubitare,
ma confidare
perdutamente in Me.
Nel mezzo della notte
di questa terra
dal Cielo avvengo.
E Illumino universo
e Penetrante senso
di ciascun essere.
E m’individuo
in unica Persona:
Gesù di Nazareth.
Così ti accetti:
intero nei tuoi limiti,
Irripetibile.
Ti nasco in uomo
e come nudo
di mia Divinità.
"La Natività" di Girolamo da Cremona, conservata nella Libreria Piccolomini del Duomo di Siena.
Ti offro così
la Grazia di spogliarti
degli egoismi tuoi.
Perseguitato fin dal principio
e di continuo
sino alla fine.
Te Beato, se vuoi
con me, compagno
sotto la stessa Croce.
Immensamente
mi spazio in una stalla
d’umiliazione.
Per ciò qualunque posto
tu puoi santificare,
se Cristiano lo abiti.
Perché io vengo
in figlio d’uomo
e passo povero,
mi trovi e mi rintracci,
nell’andar quotidiano,
Unica tua Ricchezza.
Tuo Dio, mi sono fatto
Secondo Adamo
ad Immagine Tua,
per farti mio Fratello,
a Somiglianza Mia
Figlio Del Padre, Divinamente.
Dio fatto Uomo mostra la Vita Nuova a chi Lo Crede.
Uniti in Lui che Nasce
d. Giovanni Costantini
2012
Paolo Perazzolo