29/03/2012
Alessandro Preziosi, noto attore, è anche direttore del Teatro stabile d'Abruzzo.
Far rinascere la cultura a L’Aquila, ricostruire
il territorio, martoriato dal terremoto
del 2009, non solo dal punto di
vista edilizio, ma anche da quello artistico.
È l’impegno che si propone di portare
avanti Alessandro Preziosi, 38enne attore napoletano,
volto celebre di numerosi film e serie
Tv, nominato di recente direttore artistico
del Teatro stabile d’Abruzzo. «L’idea di riportare
una vitalità culturale a L’Aquila nasce dalla
difficile condizione della città ma, più in generale,
anche dell’arte e del teatro in Italia», spiega
Preziosi. «Sto cercando di capire quale tipo
di intrattenimento portare, anche creando
nuove produzioni con attori di cinema che affascinano
in modo trasversale il pubblico e
che possono essere visti in teatro, come Pierfrancesco
Favino e Filippo Timi. Il primo passo
è un festival interdisciplinare, che andrà
avanti per tutta l’estate. Il lavoro è lungo, ma
è una straordinaria occasione per dimostrare
concretamente quanto si ama la cultura».
Nel 2010 Preziosi ha vestito i panni di
sant’Agostino in una miniserie per la Rai.
Non solo: per lungo tempo ha portato in giro
per l’Italia la lettura delle Confessioni, l’autobiografia
nella quale il padre della Chiesa ripercorre
il suo viaggio verso la fede. Ed è a
partire da sant’Agostino che con Preziosi riflettiamo
sul tema della ricerca interiore, di
cui Enzo Bianchi parla nel libro Una lotta per
la vita, quinto volume della collana Buc, la
Biblioteca universale cristiana.
– Preziosi, lei ha un rapporto profondo con
le Confessioni di sant’Agostino. Quanto ha
influito sulla sua vita quest’opera?
«In quell’opera gli insegnamenti ci sono
tutti, farli entrare nella propria vita poi è un
altro conto. Sicuramente è confortante scoprire quanta passione ci sia nella natura
umana e quanto questa passione determini
una certa personalità e, di conseguenza, certi
errori. Mi piacerebbe dire che Agostino mi
ha cambiato e migliorato. Ma se davvero fosse
così, oggi non farei l’attore».
– Cosa farebbe?
«Forse soltanto il regista. Il mestiere dell’attore
è soggetto a compromessi. Sono sicuro
che se accettassi pienamente e mettessi in
pratica alla lettera gli insegnamenti delle
Confessioni non potrei più fuggire la realtà e
non mi sarebbe più possibile fare l’attore in
Italia. Agostino non mi ha cambiato la vita
perché già prima ero credente, ho sempre vissuto
in modo molto onesto. Le Confessioni,
però mi fanno riflettere sulla lentezza con la
quale accettiamo Dio dentro di noi».
Enzo Bianchi, fondatore e priore della Comunità monastica di Bose.
– Nel libro Una lotta per la vita Enzo Bianchi
parla della lotta interiore come condizione
essenziale per un credente e per ogni uomo
in ricerca. Immagino che anche lei viva
questa lotta.
«Credo che tutti gli esseri umani abbiano
dei punti interrogativi con i quali si confrontano.
La generazione che è seguita a quella
della Seconda guerra mondiale aveva voluto
mettere in discussione tutto, il senso della
vita, la religione... Ma alla fine la laicità
non ha portato a nulla, ha creato un grande
vuoto. Così, oggi il conflitto interiore è
quanto mai diffuso. Anche io, che credo in
certi principi, sono condizionato dall’intermittenza
spirituale del nostro mondo. A un
certo punto della vita, però, bisogna risolvere
i dubbi e le dialettiche, trovare dei punti
fermi, delle certezze».
– Quali sono le certezze della sua vita?
«I miei figli. E la sicurezza di avere vicino
due donne, le mie ex compagne e mamme
dei miei figli, che sono persone umanamente
e moralmente straordinarie. E la
certezza di essere una persona fortunata».
– Quali insegnamenti spera di trasmettere
ai suoi figli?
«Il nonno materno di mio figlio più grande
era abbonato a Famiglia cristiana. E io ho
cominciato a conoscere il vostro giornale tramite
lui. Ecco, spero di comunicare ai miei figli
il senso della continuità, di insegnare loro
ciò che la mia famiglia d’origine ha insegnato
a me; di dare loro quello che i miei genitori
hanno trasmesso a me, soprattutto
l’amore e il rispetto per la vita».
Per informazioni sulla Bibblioteca universale cattolica (Buc):
www.famigliacristiana.it/iniziative/buc
Giulia Cerqueti