13/08/2011
Paolo Perazzolo commenta il romanzo "La cospirazione della colombe di Vincenzo Latronico. Nato a Roma nell’84, residente a Milano, Latronico ha pubblicato "Ginnastica e rivoluzione" (2008, Premio Giuseppe Berto) e il testo teatrale "Linee guida sulla ferocia".
Siete falchi o colombe? La vostra
regola di vita è l’interesse
personale o vi ispirate a
un’etica che riconosce diritti
e doveri? Il fine (il successo, il denaro,
il potere) giustifica i mezzi oppure
non tutto è lecito? I protagonisti
del romanzo La cospirazione delle colombe (Bompiani) di Vincenzo Latronico
hanno risolto tali dilemmi optando
per la prima di queste possibilità, decidendo
cioè di essere falchi, di prendere
parte – per usare un’efficace metafora
filosofica spiegata nel libro –
alla grande “cospirazione dei falchi”.
In un mondo dominato dalla
corsa al profitto, soggiogato dal mito
dei soldi, in mano ai grandi speculatori
della finanza, è impossibile
fare diversamente, anche perché, se
non siamo noi a comportarci così, saranno
altri al nostro posto: essere falchi,
oggi, è una scelta obbligata, tanto
che non si può attribuire nessuna
responsabilità a chi la esercita...
Così ragionano Alfredo, Donka, Eltjon,
Drina, Miles, i protagonisti di
questo spietato, ma – ognuno lo verifichi
da sé – realistico affresco dei nostri
giorni.
Rifiutato dall’Università
di Harvard, bocconiano, Alfredo rincorre
opache operazioni edilizie, per
avere successo, dimostrare al padre
(un ricco imprenditore veneziano)
che ci sa fare, primeggiare sull’amicorivale
Donka; ex studente di Harvard,
brillante ricercatore universitario e
assistente di un barone milanese, anche
l’albanese Donka ha un conto in
sospeso con il padre: nel senso che
vorrebbe riscattare il suo destino,
quando fu truffato da una finanziaria
che prometteva facile ricchezza;
un altro albanese, Eltjon, non sa resistere
al fascino dei soldi e si trascina
di impresa in impresa per farne sempre
di più; Drina lavora per rimotivare
i grandi manager della finanza internazionale
che, fra una speculazione
e l’altra, si scoprono un po’ confusi
e turbati dal dubbio; Miles è uno
squalo nell’arena del XXI secolo, cinico
nel perseguire i propri affari...
Latronico conduce con mano sicura
la danza dei suoi attori, le cui vicende
si intrecciano e sfiorano di continuo.
Ossessionati dal successo,
pronti a tradire padri, amici, amori
e ogni criterio morale pur di ottenerlo,
analfabeti dal punto di vista
affettivo e relazionale, incapaci di
comunicare (sempre con un Pc, un
cellulare o un iPod in mano) e di
ascoltare la propria coscienza e infelicità,
compongono un quadro inquietante
e disperato della nostra società
e delle nuove generazioni. Il mondo
e il futuro (il romanzo arriva al 2015)
sono appannaggio dei falchi.
Paolo Perazzolo