18/01/2012
Eloy Moreno. Dopo un iniziale rifiuto da parte degli editori, il suo romanzo "Ricomincio da te" è diventato un caso editoriale.
Se siete fra coloro che, al passaggio da un anno all'altro, amano stilare un bilancio della loro vita e fare progetti per il futuro; e se, stilato il bilancio e fatto il progetto, faticate a mettere in atto quello che voi stessi avreste desiderato per l'anno nuovo; e se, ancora, cercate un appiglio, un sostegno, un aiuto, insomma, per realizzare le buone intenzioni e i propositi, allora sta per uscire un libro fatto apposta per voi. Si intitola Ricomincio da te, l'ha scitto un giovane informatico di 37 anni, Eloy Moreno, e sarà pubblicato in Italia da Corbaccio il 19 gennaio.
Non anticiperemo nulla, o quasi, sul romanzo in arrivo, salvo che il protagonista, a un certo punto, capisce di essere caduto nella trappola della routine, a causa della quale ogni gesto perde di significato, anche quelli che dovrebbero dare senso all'esistenza: il rapporto di coppia, la crescita di un figlio, l'amicizia, la professione, il tempo libero... Ebbene, il nostro modernissimo eroe diventa consapevole che qualcosa si è spezzato nel suo equilibrio personale e familiare. E prova a ragionare - non a tavolino, a mente fredda, ma sull'impeto delle emozioni e degli errori - sulle cose importanti della vita.
Per farvi un'idea della situazione, guardate questo video:
L'idea è semplice e forte: se si vuole ripartire, lasciandosi alle spalle stanchezze e sbagli, cercando di vivere in pienezza il tempo che ci è stato affidato, dovviamo renderci conto che non tutte le cose hanno la stessa importanza. Dobbiamo mettere a punto una nostra personale gerarchia di valori, e da lì fare scelte, anche coraggiose. Sotto questo punto di vista, al protagonista di Ricomincio da te - come appurerà chi avrà voglia di leggerlo - bisogna riconoscere coraggio e determinazione.
Come abbiamo raccontato in altri articoli di presentazione del libro di Eloy Moreno, una delle vie attraverso le quali il protagonista giunge alla consapevolezza della palude in cui è finita la sua vita, è il calcolo degli spazi in cui la sua vita si consuma: in 445 metri quadri si svolge ogni sua esperienza. Un fatto relativo, certo, perché per qualcuno sono sufficienti pochi metri per essere felice o fari grandi cose. Per lui, invece, è il segno di una crisi, dalla quale deciderà di uscire... Ai lettori chiediamo di mandare l'immagine (basta anche quella scattata con il telefonino) del vostro metro quadro preferito, quello nel quale voi, da soli o con i vostri cari o gli amici, vi sentiti felici, realizzati, pieni di vita. Mandate l'immagine della vostra stanza del cuore a culturafc@stpauls.it: le pubblicheremo.
Paolo Perazzolo