25/03/2013
Una scena di "Teatro in pentola".
Entrando nel carcere di Bollate, se non fosse per le sbarre alle finestre, non sembra di essere in un carcere poiché mentre percorri, insieme alla polizia penitenziaria, corridoi che sembrano non finire mai e che si aprono sui bracci laterali che portano alle celle, si vedono ampi dipinti sui muri realizzati dai detenuti e piante ben curate. Arrivi poi in un vero e proprio teatro con le quinte e le gradinate per il pubblico e, quando le attrici iniziano a recitare, ti dimentichi di essere dove realmente sei. È la magia del teatro.
Volontari e operatori dell’Associazione Arte in Tasca, nata nel 2008, affiancata dal Teatro Carcano di Milano, convinti dell’importanza educativa del teatro, danno voce e ascolto, attraverso il pubblico che eccezionalmente assiste agli spettacoli, alle detenute nel reparto femminile della II Casa circondariale di Milano Bollate, così che non si sentano emarginate.
Due artiste terapiste, Donatella De Clemente e Monica Fantoni, con la consulenza alla regia di Francesco Brandi e dell’attore e regista Sergio Fantoni e con le coreografie di Tiziana Cappa, hanno coinvolto dodici donne, riunendole sotto il nome “Voci tra le righe”, così da costituire la prima compagnia teatrale italiana femminile di detenute, potenziando le loro qualità ora di cantanti ora di ballerine ora di attrici.
Hanno organizzato all’interno del carcere da gennaio a febbraio alcuni incontri-seminari con esperti su drammaturgia, recitazione, regia per poi scrivere insieme alle detenute un copione. Un incontro particolarmente significativo per le interpreti è stato quello con l’attrice Federica Fracassi che ricorda: «Le detenute mi hanno rivolto molte domande pratiche, per esempio su come esercitare la memoria per ricordare il copione, e anche per me è stato un incontro proficuo perché nello scambio di esperienze ognuno porta il suo contributo specifico alla vita di un altro».
L'entusiasmo finale delle detenute-attrici.
Il risultato è Teatro in pentola, uno spettacolo teatrale per le
istituzioni e poi per un ristretto pubblico coinvolto ad assistere al
debutto del 20 marzo. La trama presenta un gruppo di cuoche di regioni
italiane differenti e di nazionalità diverse che si scambiano ricette e,
per salvare dal fallimento il ristorante in cui lavorano, decidono,
sotto la guida di un ironico chef, di coinvolgere una imprenditrice
spagnola. Le cuoche preparano per lei una cena-spettacolo per
convincerla a rilevare la loro attività poiché l’imprenditrice da
giovane era stata una diva del teatro. Nella giornata di preparazione
dell’evento le donne cucinano, si confidano i loro turbamenti, cantano e
recitano brani teatrali che hanno attinenza con la condizione delle
donne: la suggestiva scena de La casa di Bernarda Alba di Garcia Lorca
in cui, avvolte da un grande mantello nero, le figlie di Bernarda
lamentano l’isolamento imposto loro dalla madre, in seguito alla morte
del marito, il noto monologo di Casa di bambola di Ibsen, il passo de
L’anima buona di Sezuan di Brecht in cui la protagonista Shen Te deve
fingersi uomo per difendere i suoi diritti; alcuni brani si riferiscono
alla giustizia, come il processo de Il Mercante di Venezia di
Shakespeare.
Le canzoni e le ricette, come quella del ragù napoletano,
tratta da Sabato, domenica e lunedì di De Filippo, si alternano ai
racconti personali delle detenute, scritti e inseriti nel copione. Il
racconto della vita quotidiana emerge in una situazione di passaggio
verso un riscatto che magari arriverà anche per loro come per le cuoche
che nel finale vedono il ristorante acquistato dalla spagnola.
Alla fine
le attrici detenute si abbracciano entusiaste della riuscita del loro
spettacolo tra gli applausi del pubblico e dei loro parenti che le
acclamano!
Dove & Quando
“Voci tra le righe” in TEATRO IN PENTOLA
Teatro della II Casa Circondariale di Milano Bollate. In collaborazione con Direzione II Casa circondariale di Milano Bollate,
Teatro Carcano, Cooperativa Estia, La Contemporanea, Fondazione
Cariplo.
Info: http://arteintasca.com
Albarosa Camaldo