19/04/2011
Il giornalista Rosario Carello.
Sarà come se i telespettatori di tutto il mondo, riuniti in cerchio intorno al Papa, e alzando ciascuno la mano, potessero a turno fargli una domanda. Sarà una cosa semplice e bella. A rispondere, il Papa teologo, il Papa professore, che ha il dono grande di farsi capire da tutti. Ad alzare la mano, invece, saranno in sei. Dovevano essere tre ma l’alto numero di richieste ci ha spinto a chiedere al Santo Padre di più e siamo stati ascoltati.
Vedremo le domande dalla viva voce di chi le ha pensate, girate nel loro ambiente di vita. Che cosa chiederà la piccola Elena, 7 anni, dal Giappone ferito dal terremoto? Forse il perché del dolore innocente? Può una bambina arrivare a tanto? Sì, se non c’è più l’amichetta con cui giocava al parco. In fondo non è Gesù l’immagine di ogni innocente barbaramente colpito e ucciso?
E cosa domanderà quella mamma che, come Maria al Calvario, sta sotto la croce del figlio quarantenne, in stato vegetativo da 2 anni e che è stata una delle prime a scriverci? E cosa diranno i giovani di Baghdad, la terra del nuovo martirio, nella loro bellissima e difficile domanda? Domanda niente affatto teorica, visto che da loro venerdì santo è ogni giorno. E infine cosa risponderà il Papa a quella signora musulmana, vedova e mamma, che stanca della guerra che ha distrutto la Costa d’Avorio, proprio da lì, ha una domanda su Cristo, uomo e profeta di pace?
Insomma, il mondo intero si stringerà intorno al Papa nell’ora e nel giorno della morte di Gesù, proprio come facevano quelle folle, ai nostri occhi fortunatissime, che Gesù lo hanno visto e seguito e toccato e interrogato. E infine avremo le piazze italiane e il Colosseo in diretta. Una pagina di televisione popolare e piena di contenuti, che sarà possibile unicamente grazie a Papa Benedetto XVI. Al suo cuore, al suo genio, alla sua umiltà.
Rosario Carello
(dal 2008 autore e conduttore di A Sua Immagine su RAI1)