19/03/2012
La Cina racconta sé stessa attraverso lo sguardo audace, critico e disincantato dei giovani cineasti cinesi. Negli ultimi anni il cinema indipendente di Pechino ha conosciuto un forte sviluppo: il passaggio al digitale ha stimolato i film maker a uscire dai canoni prefissati, a essere più dinamici e intraprendenti, a osare di più nella rappresentazione del loro Paese nella sua enorme complessità, con film che spesso coniugano fiction e narrazione documentaristica.
La ventiduesima edizione del Festival del cinema africano, Asia e America latina, a Milano da lunedì 19 sino al 25 marzo, offre uno sguardo sulle tensioni e sulla creatività dei giovani cineasti asiatici attraverso la sezione "Ombre digitali: film cinesi dell'ultima generazione", selezione di dieci film in prima nazionale dalla retrospettiva "Sombras digitales" presentata al Festival internacional de cine de Donostia-San Sebastian a settembre 2011. Un'opportunità per conoscere la realtà della Cina contemporanea al di là delle rappresentazioni stereotipate e dei luoghi comuni occidentali.
E anche quest'anno il Festival propone la sezione tematica "E tutti ridono...", interessante scelta di commedie in cui temi come la discriminazione razziale, l'immigrazione, la difficoltà di integrazione tra culture vengono riletti in chiave satirica. Una sezione speciale è inoltre dedicata al cinema del e sul mondo arabo, con inevitabili richiami all'attualità urgente delle primavere arabe.
Il Festival del cinema africano, la più importante rassegna in Italia dedicata alla cinematografia e alle culture del Sud del mondo, è organizzato dal Coe, Centro orientamento educativo (www.coeweb.org), associazione di laici volontari cristiani che sostiene progetti di volontariato internazionale e, in Italia, promuove l'educazione interculturale e la formazione alla solidarietà attraverso corsi, studi e pubblicazioni. Per il programma dei film e dei vari appuntamenti culturali della rassegna: www.festivalcinemaafricano.org.
Giulia Cerqueti