02/12/2012
Una delle immagini di Maurizio Cogliandro esposte al Centro San Fedele di Milano.
Per chi non sa guardare, il mondo che si dispiega davanti ai nostri occhi nella realtà quotidiana è tutto lì: materia senza voce, fine a sé stessa, priva di qualsiasi rimando o significato ulteriore. Allo stesso modo vengono trattate le relazioni, come incontro di individualità che, il più delle volte, nemmeno fanno esperienza l'una dell'altra.
Per chi sa guardare, per chi sa farsi meravigliare dalla vita, ogni cosa si rivela invece sempre a più strati, pregna di rinvii a una dimensione sfuggente, indefinibile, non catturabile, ma non per questo meno incisiva. Se si ha voglia di allenare lo sguardo a cogliere quell'invisibile che abita in mezzo a noi, vale la pena visitare la mostra La carezza di Dio al Centro culturale San Fedele di Milano, aperta fino al 19 gennaio, in cui sono esposte le fotografie di Maurizio Cogliandro.
La sfida affrontata dall'autore è fra le più difficili: mostrare, letteralmente, una realtà in apparenza invisibile, mostrare l'Altro, partendo però dalla realtà quotidiana, dalla concretezza del mondo materico. Gli scatti visibili nel percorso espositivo, e che qui anticipiamo con qualche immagine, sono stati realizzati al monastero Dominus Tecum (a Pra 'd Mill, nella valle dell'Infernotto, silenziosa e austera, protetta e
nascosta).
Un altro scatto di Cogliandro, carico di suggestione e spiritualità.
Cogliandro attira la nostra attenzione - allude, vien da dire - a qualche interno ed esterno del monastero, alternandoli alle immagini in cui i monaci «affiorano come visioni silenziose e immateriali» (parole del critico Denis Curti). Il miracolo che insegue, e che realizza, è di narrare ciò che vede con estremo realismo per farne trapelare la carica simbolica, il farsi cioè tramite e allusione a una dimensione diversa, a un Altro. Un'architettura, un libro sul leggio, i calzari dei monaci, la luce che gioca con le ombre, i volti, i paesaggi aprono squarci sull'infinito. In queste immagini si affrontano e dialogano due distinti piani, quello della dimensione terrena dei luoghi e delle situazioni descritte e quello tutto interiore della vita monastica.
Così accade che ogni dettaglio, nella sua fisicità, diventa segno e veicolo di spiritualità, invito a una contemplazione serena. Lo sguardo dell'artista è, per il visitatore, l'occasione per intuire una bellezza nascosta, infinite volte ignorate nella nostra vita quotidiana.
Un monaco in preghiera, ritratto da Maurizio Cogliandro.
Il visitatore che vorrà mettersi in gioco uscirà trasformato da questa esperienza visiva e spirituale: forse avrà imparato almeno a sospettare che tutto è segno di un Altro, che la parte migliore del nostro vivere va scovata nell'invisibile.
DOVE & QUANDO
La carezza di Dio, mostra fotografica di Maurizio Cogliandro, al Centro culturale San Fedele di Milano, dal 4 dicembre al 19 gennaio 2013.
Info: www.sanfedele.net
Paolo Perazzolo