Due mondi e un unico genio

Si apre l'8 ottobre a Roma una mostra dedicata a Van Gogh: 110 opere tra acquarelli e dipinti. Se ne parlerà anche nel "Dossier Arte" sul n. 42 di Famiglia Cristiana.

06/10/2010
Autoritrattotto di Van Gogh e una sua fotografia d'epoca, che però potrebbe non essere autentica.
Autoritrattotto di Van Gogh e una sua fotografia d'epoca, che però potrebbe non essere autentica.

Il tema è nel titolo: Vincent Van Gogh. Campagna senza tempo – città moderna (Roma Complesso del Vittoriano 8 ottobre 2010 – 6 febbraio 2011). È una delle più importanti mostre d’autunno che presenteremo nel loro complesso nello speciale Dossier Arte sul numero 42 di Famiglia Cristiana.

    Si tratta di 110 opere tra acquarelli, opere su carta e dipinti a olio che raccontano il percorso pittorico e umano del grande genio olandese attratto dal mondo contadino della sua infanzia e giovinezza così come dalla Parigi degli impressionisti, città da cui riparte per dirigersi verso sud, attratto dai colori della Provenza, dove concluderà tragicamente la sua vita; non prima però di averci regalato alcune delle sue opere più belle come Cipressi con due figure femminili dipinta nel 1889, una anno prima della morte: due fiammate di verde, due fuochi che si accendono unendo terra e cielo, segno di quella passione creatrice che bruciò la sua vita come si consuma un albero in un falò.

    Tutto in Van Gogh era portato all’eccesso della bellezza, del compimento, della vita e quindi della morte: il prato assolato in un pubblico parco cittadino, il suo autoritratto così come quello del mercante d’arte Alexander Reid. Città e campagna: questi due mondi all’apparenza così diversi trovano sintesi nell’occhio di Van Gogh assetato di bellezza e umanità, che li traduce nel suo stile pittorico portato all’espressionismo attraverso la saturazione dei colori e la forza della pennellata.

    Accompagnano i quadri di Van Gogh quelli dei suoi pittori prefertii tra cui Jean Francois Milet, il pittore del famoso Angelus a cui Van Gogh faceva riferimento come a un padre; e poi Paul Gaugin con cui trascorse nella stessa casa-atelier il periodo Arles concluso con liti, contrasti e il famoso gesto dell’orecchio tagliato. E poi altri maestri come Pissaro, Cézanne Seraut, Signac; la mostra ha ottenuto importanti prestiti dai musei di tutto il mondo: Canada, Israele, Usa, Giappone, Russia Svizzera Australia, Francia, Olanda.

Alfredo Tradigo
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