Emilia, il televoto della trasparenza

Il concerto di Bologna, organizzato per i terremotati, ha svelato finalmente il meccanismo del televoto. E ora è chiaro che nei concorsi a premi chi vince è solo una percentuale.

27/06/2012
Beppe Carletti e Fabrizio Frizzi sul palco del concerto per l'Emilia (Ansa).
Beppe Carletti e Fabrizio Frizzi sul palco del concerto per l'Emilia (Ansa).

La solidarietà ha smascherato il “mistero” del televoto. Quando verso la fine dello straordinario concerto che gli artisti della generosa terra emiliana hanno organizzato per raccogliere fondi per i terremotati, è apparso Beppe Carletti, il guru de “I Nomadi” e ha rivelato che l’incasso dei quarantamila spettatori dello stadio di Bologna aveva fruttato un milione di euro, ma che chi aveva televotato da casa aveva raccolto un milione e centomila euro, allora è stato chiaro che sui risultati della votazione più popolare che ci sia, quella che coinvolge i circa trenta milioni di persone che in alta stagione siedono davanti alla TV, c’è la volontà precisa di non rivelare mai il numero di chi ha votato. Ecco un frammento del concerto di Bologna, con l'esibizione di Luciano Ligabue:

L'esibizione di Zucchero durante il concerto per l'Emilia, la grande manifestazione organizzata allo Stadio Dall'Ara di Bologna per la raccolta fondi in favore delle popolazioni dell'Emilia colpite dal terremoto (Ansa).
L'esibizione di Zucchero durante il concerto per l'Emilia, la grande manifestazione organizzata allo Stadio Dall'Ara di Bologna per la raccolta fondi in favore delle popolazioni dell'Emilia colpite dal terremoto (Ansa).


A volte certe trasmissioni si salvano attribuendo a chi ha gareggiato una percentuale dalla quale è impossibile risalire a quanto la votazione ha fruttato alle casse della TV che trasmette l’evento e alla telefonia, ma neanche a fare chiarezza su chi e per quanti voti uno solo ha battuto gli altri concorrenti. Perché la percentuale è un escamotage indecifrabile. Il 3O per cento dei voti ha attribuito una vittoria? Bene ma il trenta per cento di cento è trenta e lì si resta se non viene rivelato il numero totale di chi ha messo mano al telefono per il concorrente preferito. Succede ormai ovunque: dai virtuosi ballerini della Carlucci, a chi partecipa a Sanremo. Chi vince è solo una percentuale.

Francesco Guccini e Caterina Caselli (Ansa).
Francesco Guccini e Caterina Caselli (Ansa).


Nel concerto di Bologna, finalmente, la verità. Ogni telefonata da fisso o mobile valeva due euro, l’incasso è stato di un milione, quindi 500 mila persone han digitato il numero della solidarietà. E’ aritmetica da scuola elementare. Ma è evidente che, un conto è mettersi una medaglia per aver raccolto cifre da capogiro – succede anche a Telethon - altro è decidere dietro il segreto del silenzio una classifica o addirittura chi è meglio che vinca, o chi deve salire sul podio. Un messaggio a Fabio Fazio, prossimo responsabile di Sanremo. Affronti subito l’argomento televoto e, se ci riesce, lo risolva.

Ligabue durante il concerto allo stadio Dall'Ara di Bologna (Ansa).
Ligabue durante il concerto allo stadio Dall'Ara di Bologna (Ansa).


Tornando all’evento di Bologna un grande complimento a a Beppe Carletti: ha saputo creare dal nulla uno dei concerti più piacevoli degli ultimi tempi, ma soprattutto ha “costretto” persino i tecnici, gli addetti ai lavori, i giornalisti a pagare i trenta euro del biglietto d’ingresso, una cifra davvero simbolica per una passerella tanto fastosa. Ma quel che mi rassicura è l’abitudine, o il “vizio” di Beppe di portare personalmente i fondi raccolti a chi sono destinati. Va in capo al mondo e porta medicinali, materiale scolastico, qualsiasi cosa possa davvero essere utile.

Laura Pausini (Ansa).
Laura Pausini (Ansa).


A Bologna ha consegnato – immagino- il pingue incasso a Vasco Errani, Governatore della Regione. Un emiliano che vuole che la sua terra risorga in fretta. Speriamo solo che le pastoie burocratiche non rallentino il percorso del denaro raccolto. Se no ci pensi Bappe Carletti, lui ha dimostrato, da solo, che sì ci sono impresari potenti, quelli delle grandi trasmissioni, delle grandi star, quelli che si disputano Sanremo. Lui non è potente, ma è competente. E scusate se è poco!

Gigi Vesigna
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