Firenze, scatti contro il razzismo

Nella città che nel dicembre scorso fu colpita dalla strage contro i senegalesi, la rassegna fotografica "Corpi migranti" tenta di aprire una riflessione e di favorire il dialogo.

09/03/2012
Una foto di Giuliano Matteucci documenta un momento di integrazione fra italiani e immigrati.
Una foto di Giuliano Matteucci documenta un momento di integrazione fra italiani e immigrati.

Era il 13 dicembre dell'anno scorso. Gianluca Casseri, un uomo di 50 anni, compie una strage in due mercati di Firenze, prendendo di mira gli immigrati. Due senegalesi uccisi e tre feriti saranno il tragico bilancio di questo gesto folle e assurdo. Dopo la mattanza, Casseri rivolge contro di sé l'arma e si uccide. Si scoprirà che gravitava nell'area dell'estremismo di destra e che da tempo coltivava simpatie neonaziste, antisemite e razziste.

La città fu profondamente scossa da un evento tanto brutale: «È sempre più urgente l'impegno di tutte le autorità politiche e della società civile per contrastare sul nascere ogni forma di intolleranza e riaffermare la tradizione di apertura e di solidarietà del nostro Paese», disse il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. «La mente edil cuore di ciascuno, in questa città, siano liberati dagli spettri del razzismo e dell'odio etnico. Firenze ritrovi la sua vocazione di città dell'accoglienza e del dialogo. Ogni manifestazione di odio sia prontamente ricacciata dalla coscienza dei fiorentini», ammonì l'arcivescovo di Firenze, monsignor Giuseppe Betori.

Una foto di Enrico Dagnino mostra un respingimento.
Una foto di Enrico Dagnino mostra un respingimento.

Una bella e intelligente risposta a quel triste 13 dicembre viene da una mostra fotografica sul tema dell'immigrazione, dal titolo "Corpi estranei", che è ospitata a Palazzo Medici Riccardi fino al 9 aprile. Le immagini documentano le storie, i sogni, la realtà di persone che, nel viaggio che li conduce lontani dal Paese d'origine, perdono l'identità di esseri umani, riducendosi a corpi: corpi che vengono imbarcati, corpi che si perdono in mare, corpi che vengono respinti, corpi che diventano illegali... Soprattutto corpi che vogliono tornare a essere persone e lottano per la dignità e l'integrazione. Le foto sono di Enrico Dagnino, Alan Maglio, Giuliano Matteucci e Medhin Palos.

Unendo le loro forze, la Provincia di Firenze, in collaborazione con il Comune, la Fondazione Nigrizia, i Missionari comboniani, l'associazione angolana Njinga Mbande e il Sistema documentario integrato dell'area fiorentina, intendono promuovere soprattutto fra le giovani generazioni una riflessione e un confronto sul sempre più imponente fenomeno dell'immigrazione, che sta cambiando gli equilibri delle nostre comunità. Perché i copri migranti non diventino corpi estranei, provocando altri 13 dicembre.

DOVE&QUANDO
"Corpi migranti", Firenze, Palazzo Medici Riccardi, fino al 9 aprile. Info: www.provincia.fi.it

Paolo Perazzolo
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