31/10/2012
"Eclissi" di Giovanni Albanese al Divino Amore di Roma.
Se nella letteratura contemporanea è difficile trovare autori e testi in cui il tema del sacro, al di là delle differenze stilistiche e di genere, venga affrontato - tanto che Ferruccio Parazzoli, qualche tempo fa, lanciò la provocazione di una narrativa esclusivamente ad "altezza d'uomo" - nell'arte di oggi non è raro incontrare autori che non solo non disdegnano di confrontarsi con esso, ma, anzi, ne traggono ispirazione. I diversi linguaggi artistici - pittura, scultura, grafica, fotografia, illustrazione - sembrano affascinati dall'Invisibile, da ciò che sfugge a una presa sensoriale dell'uomo. Forse è proprio la natura dell'arte, il suo consistere e farsi nella materia, a sfociare in una dialettica vicino-lontano, visibile-invisibile, umano-divino, materiale-sprituale. Come d'altra parte è sempre accaduto nella tradizione dell'arte.
Troviamo ulteriori e suggestive testimonianze di questo fenomeno in alcune mostre in corso proprio in questi giorni. Ispirata dall'Anno della fede indetto da Benedetto XVI, Oltre la notte è una mostra di arte sacra ospitata nel luogo di culto più venerato dai romani, il Santuario della Madonna del Divino Amore. Meta prediletta di tanti pellegrini, mossi da una fede autenticamente popolare, dispone anche - nel contesto del nuovo Santuario - di un grande spazio espositivo in cui monsignor Pasquale Silla, rettore-parroco, ha voluto avviare un dialogo tra l'arte contemporanea e la profondità spirituale di questo luogo. Trentuno artisti nati a Roma o qui operanti sono stati chiamati a esporre, e poi eventualmente a cedere in comodato al Santuario, una loro opera, nata da una riflessione sulle immagini sacre, come ponte fra il visibile e l'invisibile, in stretto rapporto con il primo miracolo della Madonna del Divino Amore, ma anche con gli innumerevoli ex voto. Un omaggio, sotto il segno dell'arte sacra, ad Alberto Sughi, recentemente scomparso, integra il progetto.
"Believe" di Jason Manley, per Public Fiction al Museo della Sindone di Torino.
Di grande fascino è l'iniziativa ospitata al Museo della Sindone, alla Chiesa del Santissimo Sudario di Torino. Qui il rimando fra visibile e invisibile si fa stringente. La Sacra Sindone, infatti, è essa stessa un misterioso rimando alla realtà di Cristo, una presenza che rinvia a un'assenza tutt'altro che vuota. L'impronta del Cristo che essa conserva ricorda che nella religione molto è legato a poteri che sfuggono ai mostri sensi. La Chiesa del Santissimo Sudario ha aperto le porte ad Artissima 19 per ospitare un progetto site-specific realizzato da Public Fiction di Los Angeles. Al di fuori di ogni questione teologica, Public Fiction presenta una mostra collettiva che si confronta con la flessibilità della percezione, la natura della fede e lo spazio del metafisico.
Su un pavimento di specchi, il cui effetto è destinato a disorientare l'esperienza dello spettatore nello spazio, sono collocate opere di diversi artisti - Lucas Blalock, Sarah Cain, Giorgio de Chirico, Samara Golden, Mark Hagan, Anthony Lepore, Andrea Longacre-White, Carlo Mollino e Ry Rocklen. Instabilità delle percezione dell'uomo e immaterialità dell'oggetto - questioni care all'arte contemporanea - si fanno qui palpabili.
"Ti sei forse dimenticato di me" di Michele Ferri, per "Aria", a Rovigo.
Al Palazzo Roverella di Rovigo approda Aria, la mostra d'illustrazione sul tema del sacro prodotta dal Museo diocesano di Padova, dove è già stata ammirata da quasi 40 mila persone. Per questa nuova edizione polesana, Aria si presenta in veste rinnovata, sia nell'allestimento sia nel programma di iniziative collaterali, che punteranno a coinvolgere famiglie e scuole. Appuntamento biennale giunto alla sesta edizione, I colori del sacro sollecita illustratori di tutto il mondo e di tutte le fedi a misurarsi con le moltepilici declinazioni della vita. Un centinaio di artisti hanno accolto la "provocazione", cristiani, ebrei, musulmani, seguaci di culture orientali, agnostici, firme famose e nuove voci: tutte selezionate non certo in base alle confessione di appartenenza, bensì alla qualità dell'opera.
Un aspetto spirituale e religioso è rintracciabile anche nella mostra di arte contemporanea della Biennale delle chiese laiche. Alla quinta edizione, si è incentrata sul tema Le arti fino alla fne del mondo. In una serie di chiese laiche del Ravennate, luoghi cioè che hanno raccolta la nostra cultura - biblioteche, case di personaggi famosi, ma anche centri dell'attività economica - 70 artisti hanno indagato il tema della fine del mondo attraverso la pittura, la fotografia, la scultura, il design, il mosaico, la ceramica, la grafica...
Un'opera di Silvio Canini per la mostra "Le arti alla fine del mondo", nel Ravennate.
Impossibile non citare, almeno, il grandioso progetto sui crocifissi in via di realizzazione a Firenze nell'ambito di Florens 2012: mentre i crocifissi lignei di Michelangelo, Botticelli e Donatello verranno esposti per la prima volta simultaneamente, Mimmo Paladino cotruirà un crocifisso di 50 metri per ottanta.
DOVE & QUANDO
Oltre la notte. Artisti romani per il Divino Amore, Santuario del Divino Amore, Roma, fino al 2 giugno 2013. Info: tel. 06/71.35.18
Treating Shadows as Real Things, Museo della Sindone, Chiesa del SS Sudario, Torino, dal 9 all'11 novembre. Info: www.sindone.org
Aria. I colori del sacro, Palazzo Roverella, Rovigo, fino al 13 gennaio 2012. Info: www.studioesseci.net
Le arti alla fine del mondo, Biennale delle chiese laiche, diverse sedi in Provincia di Ravenna, chiusure differenti, intorno a metà novembre. Info: www.ilcerbero.it
Paolo Perazzolo