08/06/2011
Una scena del film peruviano "Octubre", dei fratelli Daniel e Diego Vega.
Manuel vive in un villaggio colombiano, in una regione attraversata dalle bande dei guerriglieri legati al narcotraffico. Un giorno il pallone con cui gioca a calcio con i sue due amici finisce in un campo minato. Come riuscire a recuperarlo? Con Los colores de la montaña il regista Carlos César Arbeláe ritrae attraverso gli occhi dei bambini il dramma storico del violento conflitto armato tra guerriglia ed esercito che ha flagellato per decenni la Colombia e che ancora oggi, nonostante i grandi progressi compiuti verso la normalità, ancora non è stato sradicato.
Norberto apenas tarde di Daniel Hendler, co-produzione uruguayana e argentina, scandaglia invece il problema della disoccupazione. Lucia, del cileno Niles Atallah, fotografa la situazione del Cile all'indomani della morte di Augusto Pinochet (avvenuta a dicembre del 2006, all'età di 91 anni) e mostra l'evoluzione sofferta di questo Paese dopo gli oscuri anni di una dittatura (dal 1973 fino alle elezioni democratiche del 1989) e gli sforzi dei cileni per fare i conti con un passato di violenza, abusi e profondo dolore.
Sono alcuni dei film che, dal 14 al 18 giugno, la quarta edizione della rassegna Cinelatino propone a Bergamo, in Auditorium di Piazza della Libertà e a Esterno Notte (Cortile Bilioteca Caversazzi). Il festival, dedicato al cinema dell'America centrale e meridionale, si propone di mostrare i cambiamenti politici ed economici, il fermento sociale e culturale dei singoli Paesi e realtà che compongono il variegato mosaico di un continente in movimento. Con la collaborazione del Festival del cinema africano d'Asia e America latina, Cinelatino seleziona opere che danno grande risalto al vissuto quotidiano, a storie di vita che mostrano il disagio e le marginalità. Quest'anno i film scelti provengono da sette Paesi, Argentina, Perù, Colombia, Cile, Uruguay, Costarica e Messico. Informazioni sulla programmazione: www.cinelatino.it.
Giulia Cerqueti