25/09/2011
L'installazione "Dream Villa 11" di Dayanita Singh riproduce una metropoli contemporanea vista dall'alto, avvolta in una luce blu, con le grandi autostrade come fiumi di fuoco.
Ci hanno detto che il futuro del mondo apparteneva alla Cina, e ne vediamo gli effetti ogni giorno nella nostra vita quotidiana. Poi ci siamo distratti un momento e non ci siamo accorti che un altro Paese sopravanzerà la stessa potenza cinese: l'India. Economia, richezza culturale, uniti a una forma politica più vicina alla democrazia, la candidano a prima potenza mondiale del prossimo futuro. Sarà il caso di cominciare a familiarizzarci con questa nazione-continente, nei confronti della quale, per la verità, l'Occidente ha sempre manifestato grande curiosità. Ma al di là del fascino esoploso al tempo dei figli dei fiori e mai spento, al di là di Bollywood, al di là di Gandhi, al di là di una crescita ecomica impetuosa e non ancora del tutto espressa, che cosa sappiamo di questo Paese? Due stimolanti mostre ci vengono in soccorso.
La prima viene proposta dal Maxxi di Roma, il museo consacrato all'arte contemporanea. Si intitola Indian Highway (autostrada indiana) e intende raccontare il boom, le contraddizioni, le mille sfaccettature del "miracolo indiano", muovendosi in una cultura che è millenaria e contemporanea, spirituale e concreta, radicata in tradizioni antiche e protesa verso il futuro. Trenta artisti, per un totale di 60 opere e quattro installazioni, hanno colto la sfida, misurandosi con le trasformazioni sociali che accompagnano lo sviluppo dell'economia, indagando il rapporto fra identità e modernità, la migrazione interna verso le metropoli. Punto di partenza è l'autostrada, come elemento di connesione fra periferia e città, passato e futuro, tradizione e innovazione. La prima parte della mostra sviscera temi politici, religiosi e sociali, come la guerra fra India e Pakistan, le lotte religiose, la labilità dei confini nazionali. La seconda approfondisce il tema dell'espansione, del caos urbano e dell'abbandono delle periferie. La terza, infine, esplora la rielaborazione di antiche forme espressive della cultura indiana, come la miniatura, la ceramica e la pittura a inchiostro.
"Shiva" di Adria Fruitos, una delle illustratrici che presenteranno la loro opera alla Mostra di Sarmede.
L'India sarà protagonista anche a Sarmede, il paese in provincia di Treviso in cui si svolge la Mostra internazionale dell'illustrazione per l'infanzia. L'edizione di quest'anno si intitola Fiabe delle Terre d'India. Scoripre le mille sfaccettature di questo immenso subcontinente attraverso la fiaba è un'esperienza intrigante. Tutto questo grande territorio, dalle nevi dell'Himalaya alle spiagge monsoniche dell'Oceano, ribolle di storie. Sullo sfondo di città come Calcutta, Benares, Delhi, lungo le rive del gange, nelle pianure e nelle giungle si tramandono racconti che vedono protagonisti elefanti, tigri, serpenti, e poi yogin, brahmani e servitori furbi o sottomessi, asceti e guerrieri, vecchi re e saccenti principesse, bambini curiosi e bestie credulone. Unpatrimonio di fiabe scaturite da un bacino immenso, che comprende la tradizione indù e quella musulmana, le memorie di antiche tribù e di moderne affollate metropoli. Su questi temi la Mostra internazionale dell'illustrazione per l'infanzia ha chiamato a lavorare i maggiori illustratori del mondo. Per fare almeno un nome, a Sarmede approderà, per la prima volta in Italia, Jon Klassen, uno dei disegnatori di Coraline e di Kung Fu Panda.
DOVE & QUANDO
Indian Highway, Roma, al Maxxi, fino al 29 gennaio 2012: www.fondazionemaxxi.it
Fiabe delle Terre d'India, Sarmede, Palazzo municipale, dal 23 ottobre al 18 dicembre: www.sarmedemostra.it
Paolo Perazzolo