La forza dei sette monaci francesi

"Des hommes et des dieux", la storia dei sette religiosi che ha conquistato Cannes.

03/06/2010
Una scena di "Des hommes et des dieux".
Una scena di "Des hommes et des dieux".

Sette monaci trappisti hanno conquistato Cannes con la loro spiritualità intrisa di calore umano. O meglio, a conquistare la Croisette sono state le loro storie, i timori, le parole, il modo assolutamente naturale eppure sublime con cui hanno dato testimonianza di fede. Perché purtroppo quei monaci francesi non ci sono più: li hanno trovati decapitati nel monastero di Tibhirine, sui monti dell’entroterra algerino.
 
Massacrati, nel maggio 1996, non si sa bene da chi. Forse dal gruppo islamico armato che alimentava la guerra civile. Forse dagli stessi militari algerini, un cui elicottero avrebbe sparato scambiando i monaci rapiti per guerriglieri (la successiva decapitazione e sparizione dei corpi sarebbe un depistaggio).
 
Scelta vincente del regista Xavier Beauvois quella di non descrivere il martirio bensì di raccontare le settimane precedenti, quelle in cui i sette religiosi decidono di non abbandonare le attività che da anni svolgono in aiuto alla popolazione musulmana. Des hommes et des dieux è il racconto di una scelta sofferta, motivata da ciascuno con un personale percorso di fede. «Non m’interessa l’inchiesta ancora aperta, anche se in base alla documentazione da me raccolta propenserei per l'errore dei soldati algerini», spiega Beauvois, 43 anni. «Il cuore del film è la forza morale di quei monaci, che dovettero scegliere se partire o rimanere. Restarono. In una società come quella di oggi, che non vuol rinunciare mai a nulla, il sacrificio è qualcosa che disturba».

Alla forza, non solo visiva, della pellicola contribuisce la bravura degli interpreti a partire dall'anziano Michael Lonsdale (fra' Luca, il medico della comunità) e dal convincente Lambert Wilson: «Non parlate in nome di Dio, non uccidete in nome di Dio», ammonisce l'attore, citando una battuta del suo personaggio, il padre priore Christian. «Questo film ci parla della necessità del dialogo e della tolleranza. E io penso che, oggi più che mai, sia importante il rispetto per tutte le religioni».

Sull'onda del successo di critica e di pubblico riscosso a Cannes, dove il film ha ricevuto il Grand Prix (il premio più importante subito dopo la Palma d'oro), Des hommes et des dieux è stato acquistato per la distribuzione in Italia dalla Lucky Red. Ancora incerta la data di uscita nelle nostre sale, comunque non prima del prossimo autunno.   

Maurizio Turrioni
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