05/05/2013
"Mostro molle in un paesaggio angelico" di Salvador Dalí.
Per qualcuno sarà una scoperta. Una mostra insolita, quella proposta dal Mar di Ravenna, che presenta al pubblico italiano un’arte di confine, spesso rifiutata dai critici in base a criteri meramente commerciali.
Nel 1945 il pittore francese Jean Dubuffet codificò il concetto di Art brut, che tradotto significa arte grezza. Con questo termine voleva indicare un segno istintivo, sostanzialmente analfabeta, riferito soprattutto alle produzioni artistiche di soggetti emarginati come i pazienti degli ospedali psichiatrici, i prigionieri, i detenuti o comunque alla creatività di persone isolate dal contesto artistico culturale.
Artisti assolutamente autodidatti e lontani dalle teorie estetiche ufficiali, per i quali l’atto della creazione corrisponde a un bisogno irrefrenabile e a un mero istinto di sopravvivenza.
“Quei lavori creati dalla solitudine e da impulsi creativi puri e autentici, dove le preoccupazioni della concorrenza, l'acclamazione e la promozione sociale non interferiscono”, scriveva Dubuffet, “sono proprio a causa di questo più preziosi delle produzioni dei professionisti”.
Per la prima volta la mostra di Ravenna toglie questi lavori dal chiuso del recinto in cui sono stati progressivamente confinati dagli storici e dal mercato, accostando una quarantina di opere anonime spesso di grande intensità, provenienti dal museo dell’Art Brut di Losanna, a dipinti di artisti famosi che in qualche modo hanno esplorato il tema della follia come Bosch, Goya, Dalì, Klee, Basquiat, Brauner e Ligabue.
"Pretini incappucciati su sfondo bruno" di Carlo Zinelli.
Attraverso i mostri prodotti dall’inconscio, gli incubi e gli spazi
riservati al sogno, il rapporto tra genio e follia viene indagato anche
al di là dell’accezione tardo romantica, entrando direttamente nel
territorio della creatività borderline.
Una categoria che indica in
primo luogo il disagio della società attuale come modo di essere nel
mondo.
Dove & quando
Borderline. Artisti tra normalità e follia. Da Bosch a
Dalì, dall’Art Brut a Basquiat è a Ravenna al Mar (Museo d’Arte della
città di Ravenna), fino al 16 giugno.
Catalogo Mazzotta.
Info: tel. 0544/48.24.77; www.museocitta.ra.it
Simonetta Pagnotti