Ulisse, se la vera Itaca è Marettimo

La tesi è dello scrittore Samuel Butler: Ulisse viaggia più ad ovest, tra l’Italia e la Tunisia. Marco Paolini e il violoncellista Brunello ne hanno tratto uno spettacolo suggestivo.

26/10/2011
Un momento dello spettacolo “Nessunluogo”, scritto dallo sceneggiatore Guido Barbieri e interpretato dall’attore Marco Paolini.
Un momento dello spettacolo “Nessunluogo”, scritto dallo sceneggiatore Guido Barbieri e interpretato dall’attore Marco Paolini.

L’autore dell’Odissea potrebbe non essere il grande Omero, bensì una principessa trapanese, nascosta sotto le mentite spoglie di Nausicaa. E Itaca potrebbe essere, in realtà, Marettimo, l’affascinante isola dell’arcipelago delle Egadi, situata a metà strada tra la Tunisia e la Sicilia. Le clamorose rivelazioni (contenute in un libro dimenticato dello scrittore inglese Samuel Butler) tornano ad affascinare e a sconvolgere il panorama culturale italiano, dopo lo spettacolo “Nessunluogo”, scritto dallo sceneggiatore Guido Barbieri e interpretato dall’attore Marco Paolini. L’opera s'ispira a due romanzi di Butler: “Erewhon” e “The Authores of Odissey”. Il primo romanzo, risalente al 1872, rappresenta un pamphlet satirico contro la società vittoriana. L’autore immagina un mondo assurdo e paradossale, dove i malati sono incarcerati, i poveri sono considerati immorali, i detenuti sono curati in maniera terapeutica, le automobili sono bandite e la musica si suona nelle banche e non nei pub.

I protagonisti dello spettacolo nato dai libri dello scrittore inglese Samuel Butler.
I protagonisti dello spettacolo nato dai libri dello scrittore inglese Samuel Butler.


Il secondo romanzo di Butler affronta in maniera spregiudicata il tema dell’origine dell’Odissea, il poema attribuito da sempre alla creatività di Omero. Secondo Butler, invece, la vera autrice del poema sarebbe una misteriosa principessa trapanese, nascosta sotto il nome di Nausicaa. Inoltre, l’immaginaria Itaca non corrisponderebbe ad un’isola greca, bensì a Marettimo, l’isola più lontana dell’arcipelago delle Egadi. La tesi è fondata anche su una serie di calcoli e ragionamenti, che condussero Butler ad escludere che Ulisse navigasse nel Mar Ionio e in acque greche. Il risultato? Lo spostamento dei viaggi di Ulisse più ad ovest, nel Canale di Sicilia, tra l’Italia e la Tunisia. Lo spettacolo di Barbieri, interpretato magistralmente da Marco Paolini, in collaborazione con il violoncellista Mario Brunello, intreccia in modo suggestivo la tesi del non luogo contenuta in “Erewhon” con la tesi di Marettimo-Itaca che ispira “The Authores of Odissey”. Soddisfatto il popolo di Marettimo, accorso in massa per l’anteprima dello spettacolo, concessa come regalo ai marettimari nella splendida cornice naturale dell’isola.

L'attore Marco Paolini e il violoncellista Mario Brunello a Marettimo.
L'attore Marco Paolini e il violoncellista Mario Brunello a Marettimo.


«Paolini e Brunello si sono esibiti gratuitamente, donando il loro gesto d’amore agli abitanti della nostra isola, per valorizzare gli aspetti storico-naturalistici di questo patrimonio situato nel cuore del Mar Mediterraneo e per contribuire a salvare i nostri tesori dall’abbandono», commenta con soddisfazione Vito Vaccaro, responsabile dell’associazione culturale “Marettimo” e organizzatore dell’evento. Lo spettacolo è l’occasione per segnalare i problemi della vita quotidiana di Marettimo. «La più aspra e la più misteriosa delle tre sorelle che compongono l’arcipelago delle Egadi – osserva Vito Vaccaro - come tutte le isole minori d’Italia sta combattendo per rimanere viva, per non diventare soltanto un luogo di villeggiatura aperto per due mesi all’anno».

L'isola di Marettimo, che fa parte delle Egadi.
L'isola di Marettimo, che fa parte delle Egadi.


La conclusione di Vito Vaccaro è un inno alla speranza: «I duecento abitanti dell'isola che hanno resistito all’emigrazione costituiscono una comunità solida e di radici antiche che vuole a tutti i costi preservare non soltanto la propria identità, ma anche la biodiversità di un sito unico al mondo». In effetti, chi visita Marettimo non può non concordare sul fatto che le bellezze naturali dell’isola sono notevoli: dalla fauna intatta (con il ritorno della foca monaca, dopo mezzo secolo di assenza) alle colture naturali di trenta diverse specie endemiche, senza dimenticare le suggestive rocce dolomitiche che illuminano di rosa il versante occidentale, durante il tramonto del sole, soprattutto nei pomeriggi primaverili ed estivi.

Pietro Scaglione
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