16/03/2013
Margot Sikabonyi, padre ungherese e madre canadese, torna sugli schermi di Rai Uno con la fiction che l'ha resa celebre (Un medico in famiglia) dove interpreta Maria Martini dal 1998, la figlia maggiore del protagonista e nipote prediletta del celebre nonno Libero. A differenza di molti suoi colleghi attori ha affrontato con maturità il rischio di venire confusa con il personaggio televisivo. Margot è un'attrice solare e molto bella, così come lo è il suo nome di battesimo:
«Il mio nome pei intero è Laura Marguerite. Laura viene dal personaggio di Lara dal romanzo Il dottor Zivago. Marguerite è il nome mia nonna materna. Poi all'asilo francese è diventato semplicemente Margot».
- Qual era il tuo personaggio preferito da bambina?
«Mary Poppins. Adoravo la sua grazia nell'affrontare i problemi cantando».
- Hai comcinato a recitare molto giovane. Cosa sognavano i tuoi genitori per il futuro?
«Da bambina amavo ballare e sognavo di vivere in una fattoria. I miei genitori incoraggiavano il pensiero libero. Mi spingevano a seguire la mia voce interiore. Essendo stranieri mi hanno cresciuta con una visione del mondo aperta e globale basata sulla libertà e la gioia. Nessuna frontiera: questo credevano, questo volevano».
- Tv, teatro e cinema... Hai una preferenza?
«Adoro il teatro. Adoro il cinema indipendente. Adoro l'arte in tutte le sue forme più sincere e pure».
- E' in onda l’Ottava stagione di "Un medico in famiglia". Non sei stanca di interpretare Maria Martini?
«Maria è ormai un vestito che indosso con leggerezza e distacco. Rappresenta un lavoro che mi ha permesso di incontrarmi e scoprirmi come adolescente e poi come donna nel mondo, permettendomi di realizzare progetti e sogni. Su quel set ci si ama e ci si diverte molto».
- Quanto è impegnativo per un attore interpretare a lungo lo stesso personaggio e venire identificato con esso?
«Nel mio periodo di crescita e formazione è stata una sfida non rimanere incastrata in Maria. Non è stato facile. Ma poi ho trovato Margot. L'albero interno si è formato. L'equilibrio si è ripristinato».
- Maria ti assomiglia?
«A tratti. Le ho dato molto di me. Ma Maria è anche un personaggio bidimensionale. Vive in una scatola. Io tendo a rimanere fuori dagli schemi.
- Lei ha iniziato a interpretarla a 16 anni. Adesso ne ha 30. E’ d’accordo su come il personaggio si è evoluto?
«In quest'ultima serie ho provato a renderla un po' più morbida e umana. Sono più felice per lei e di lei ora. Nel passato l'avrei presa spesso da parte per una serata di follie e leggerezza».
- Con quale collega di "Un medico in famiglia" va più d’accordo?
«Ho un amore speciale e profondo per Eleonora Cadeddu (Annuccia nella fiction). L'ho adottata come sorella e me la porto appresso nella vita. Così come con Milena Vukotic diventata una delle mie migliori amiche. Ci sentiamo almeno una volta al giorno».
Orsola Vetri