18/07/2012
Manifesto pubblicitario opera di Giuseppe Palanti, artista e fondatore della località turistica.
Hanno accettato la sfida di trasformare un tratto di riviera romagnola (esteso per meno di 10 chilometri) in una moderna città-giardino con villette in stile liberty, e mantenendo la pineta esistente. Doveva essere la spiaggia dei milanesi e così è stato: era l'anno 1912 e in provincia di Ravenna nasceva ufficialmente Milano Marittima, 300 chilometri più a sud della Madunnina. Cent'anni dopo la cittadina fa festa per ricordare l'impresa nata dalla lungimiranza di alcuni milanesi della media borghesia e dalla buona volontà di romagnoli “spicci”. Fino all'autunno sono previste mostre, concerti e convegni, mentre il momento clou sarà il 14 agosto, “battesimo” ufficiale di Milano Marittima.
Quel giorno di un secolo fa il Comune di Cervia cedeva alla “Società anonima Milano Marittima” i territori a nord e sud del canale che l'attraversava. A fare da trait d'union tra lombardi e romagnoli, Giuseppe Palanti, storico illustratore della Scala di Milano e artista naif innamorato di quelle spiagge. Ispirandosi al modello delle “città-giardino” dell'urbanista britannico Howard e “sfruttando” la pineta - la stessa cantata da Dante nella Divina commedia come “divina foresta spessa e viva” - Palanti si immaginò, là dove c'erano solo dune, mare e sale, un'oasi di vacanza e benessere con viali che ricordavano i boulevard parigini e villette in stile liberty. Dopo un primo tentativo fallito nel 1907 per mancanza di denaro sufficiente, quattro anni dopo il gruppetto dei milanesi “capeggiato” da Palanti, tornò alla carica e concluse l'affare. La “Società anonima”, fondata nel 1912 con tanto di atto notarile, aveva un capitale di 100 mila lire, per 1000 azioni da 100 lire l'una. E soprattutto aveva le idee chiare: costruire parchi, viali, strade, piazze che diventavano di proprietà del Comune di Cervia. In particolare, si impegnavano a costruire almeno cinque ville l'anno, almeno 50 nei dieci anni successivi.
Fontana nella pineta, Milano Marittima.
Nel tempo Milano Marittima è diventata meta di famiglie, intellettuali, artisti. Nella prima metà del '900 tra gli aficionados c'erano gli scrittori Grazia Deledda e Giovanni Guareschi. Oltre a Palanti ovviamente, che i cervesi chiamavano in dialetto “e nostar pitor” (il nostro pittore) per la sua abitudine di passare ore a dipingere sul portocanale, in spiaggia o nella pineta. E a distanza di anni anche i suoi parenti continuano a fare tappa là.
Oggi Milano Marittima conta d'estate circa 2 milioni di presenze e 350 mila arrivi, più i pendolari del weekend che sfiorano quota 120 mila, e chi abita nelle seconde case, circa 3000 persone. Ha puntato su un turismo di qualità con un'offerta alberghiera, di servizi e negozi molto elevata che accontenta famiglie e giovani.
In onore al suo fondatore fino al 30 agosto i turisti potranno godersi la mostra
allestita negli spazi del Magazzino del sale e dedicata alle sue opere.
All'incirca 160 tra locandine del teatro alla Scala, acquerelli, olii,
manifesti pubblicitari che raccontano angoli, scorci e anime della
Milano Marittima degli inizi. La festa continuerà in musica il 27 luglio
con il concerto del milanesissimo Roberto Vecchioni che
sarà a Cervia per sancire il gemellaggio tra le due terre. Per il giorno
del “compleanno”, il 14 agosto, saliranno sul palco la Filarmonica Arturo Toscanini, la cantante di origini israeliane Noa e Luis Bacalov, direttore d'orchestra e premio Oscar per la colonna sonora de Il Postino. Il 25 e 26 ottobre protagonista sarà l'architettura con un convegno dedicato alle varie esperienze di città giardino.
Patrizia D'Alessandro