02/03/2012
"Il Paradiso" visto dal Tintoretto, alle Scuderie del Quirinale di Roma.
Vermeer, Kandinskj, Giacometti, Bacon, Wildt, i grandi maestri del Cinquecento... L'arte è servita. C'è molto di buono nella nuova stagione espositiva che apre proprio in questi giorni. Sul numero di Famiglia Cristiana in edicola da oggi, troverete una guida esauriente, con tutte le informazioni necessarie per organizzare la visita alle principali mostre, 15 in tutto. Il dossier apre con la grande mostra a Castel Sismondo, a Rimini, intitolata Da Vermeer a Kandinskj. Capolavori dai musei del mondo a Rimini, con la quale Linea d'ombra festeggia 15 anni di attività. Settanta capolavori in dialogo in una trama che punta sulle assonanze e le affinità più che sulla cronologia. Quindi, una delle novità più gradite della stagione. la riscoperta di un genio della scultura, quale fu Adolfo Wildt (1868-1931). La mostra di Forlì, ai Musei di san Domenico, rende finalmente giustizia a questo artista, in un emozionante confronto con alcuni capolavori dell'età classica da cui trasse ispirazione, rivisitandola con sensibilità moderna e originalissima.
Caravaggio, Courbet, Giacometti, Bacon. Miseria e splendore della carne è il suggestivo titolo della rassegna dedicata a Giovanni Testori, critico, giornalista, pittore e drammaturgo che valorizzò l'arte dei Sacri Monti e che "visse" e descrisse per tutta la vta il dissidio fra materia e spirito. Si prosegue con la grande mostra che le Scuderie del Quirinale dedicano a Tintoretto, maestro di luci, con una quarantina di tele che narrano come seppe dare espressione alla precarietà della condizione umana, sempre riscattata, però, dalla Rivelazione.
"Il vecchio che soffre" di Van Gogh (1890) è uno dei capolavori espoti a Rimini.
Da un maestro all'altro, ecco Tiziano e la nascita del paesaggio moderno a Palazzo Reale, a Milano. Pochi sanno che fu proprio l'artista, in una lettera del 1552 a Filippo II, a usare per la prima volta la parola. Con lui, il paesaggio perse attinenza con la realtà, si idealizzò, diventando espressione, colore, poesia... Ben tre sedi veneziane cercano di dare risalto alle testimonianze della civiltà armena, falcidiata dal genocidio turco. Miniature, carte geografiche, modelli di chiese, croci ed epigrafi raccontano la storia del "popolo delle pietre urlanti", una grande civiltà di cui poco rimane. Palazzo Roverella, a Rovigo, getta luce su un interessante movimento italiano, il divisionismo, che si affermò mentre in Francia salivano alla ribalta i nuovi impressionisti.
E ancora: i colori di Sorolla a Ferrara, le avanguardie russe a Palermo, il Guercino a Roma, la fotografia di Bresson sempre nella capitale, Hayez, Fontanesi e la pittura italiana fra Otto e Novecento a Reggio Emilia, il passaggio dal neoclassicismo al simbolismo a Pavia, le figure in cera a Venezia, i giganti della avanguardie a Vercelli... Insomma, una grande scorpacciata di capolavori. Per ogni approfondimento e per le informazioni pratiche, rimandiamo al dossier di Famiglia Cristiana in edicola.
Paolo Perazzolo