25/02/2013
Daniel Day-Lewis acclamato dopo la vittoria dell'Oscar come miglior attore in "Lincoln" di Steven Spielberg (Reuters).
È toccato alla first lady Michelle Obama, collegata dalla Casa Bianca, assegnare l'Oscar del cinema 2013 come miglior film ad Argo, definitiva consacrazione di Ben Affleck, che del film è regista e attore. Se il vincitore "morale" è lui, grandi soddisfazioni ha raccolto, un po' a sorpresa, il coreano Ang Lee con il suo Vita di Pi: con l'Oscar alla miglior regia e altre tre statuette ha superato tutti per il numero di riconoscimenti, in un'edizione che non ha comunque visto nessun film staccare gli altri.
Atteso e confermato il premio a Daniel Day-Lewis, straordinario interprete di Lincoln nell'omonimo film di Steven Spielberg - che, forse, si aspettava qualcosa di più - come miglior attore protagonista. Senza storia anche quello alla collega Jennifer Lawrence, protagonista di Il lato positivo, come miglior attrice. Quentin Tarantino si porta a casa la statuetta per la miglior sceneggiatura originale, quella per il suo Django Unchained.
Argo ci riporta al 4 novembre 1979, mentre la rivoluzione iraniana raggiungeva l'apice. Un gruppo di militanti entrò nell'Ambasciata USA in Tehran e portò via 52 ostaggi. Sei americani riuscirono a fuggire e si rifugiarono a casa dell'ambasciatore del Canada. Tony Mendez, un agente della Cia specialista in azioni d'infiltrazione, elaborò un piano rischioso per farli fuggire. Un piano così inverosimile che potrebbe accadere solo nei film. Celebrazione della forza del cinema o della stroria americana? Considerato che anche Lincoln rivisita una delle figure più care al popolo americano, forse non è azzardato dire che questa edizione degli Oscar ha voluto esaltare la storia e l'epopea nazionale.
Non a caso ad aprire la cerimonia è stata una certa Michelle Obama...
Paolo Perazzolo