19/04/2013
"Il BABAU" di Dino Buzzati, del 1967.
Il caso più noto è quello di Dino Buzzati. «Sono un pittore, il quale, per hobby, durante un periodo purtroppo alquanto prolungato, ha fatto anche lo scrittore e il giornalista. Ma dipingere e scrivere per me sono in fondo la stessa cosa», disse di sé, con lucida ironia, il grande scrittore, fra le voci più visionarie e iMportanti del nostro Novecento letterario. In queste parole, ravvisiamo anche un'altra preziosa indicazione: il legame fra disegno e pittura, come se i due linguaggi tendessero, nella diversità di forme, a esprimere le stesse cose.
E il connubio fra pittura e letteratura è al centro di un'originale mostra, PittoriScrittori, che inaugura un nuovo spazio espositivo, il Don Chisciotte a Torino, voluto da Caterina Bottari Lattes, presidente della Fondazione Bottari Lattes. Sono una ventina le opere esposte, create da alcuni protagonisti della cultura del Novecento, che dedicarono la vita alle immagini e alle parole.
Accanto ad alcune personalità del mondo torinese (Italo Cremona, Albino Galvano, Mario Lattes) e ai protagonisti storici della ricerca artistica del secolo scorso (Alberto Savinio, Filippo de Pisis), incontriamo l'opera del milanese Emilio Tadini, mentre con Luigi Bartolini e Dino Buzzati ci si trova di fronte a due grandi personalità: incisore fra i più grandi del secolo e umoroso scrittore il primo, grande visionario della letteratura con la passione per il disegno il secondo...
"Il fratello" di Carlo Levi, del 1926.
Ed è Bruno Quaranta, nell'introduzione al catalogo, a esplictare ancora
il senso di questa rassegna: «Che cosa accomuna Mario Lattes e Carlo
Levi, Dino Buzzati e Albino, Galvano, Italo Cremona e Luigi Bartolini,
Alberto Savinio e Emilio Tadini e Filippo De Pisis qui adunati? L’essere
pittori e scrittori, indissolubilmente, esibendo una sola carta
d’identità. Lo stesso Montale, sospeso fra accordi e pastelli,
preoccupato di distinguere fra primo e secondo mestiere, infine comporrà
ad unità e l’uno e l’altro, benedicendo il secondo, ed eventualmente il
terzo, che consentono di salvare la dignità della poesia, non
riducendola a merce, tutelandone la libera, liberissima manifestazione.
Nella città jamesiana che è Torino – come non evocare la devozione di un
Maestro incisore quale Mario Calandri verso Giro di vite –, una mostra
di arte e letteratura naturalmente s’impone. Immagini e parole
irrevocabilmente intrecciate».
Dove & Quando
PittoriScrittori, fino al 22 giugno, Spazio don Chisciotte, Torino. Info: www.fondazionebottarilattes.it
Paolo Perazzolo