Con Shazia risate alla pakistana

Shazia Mirza, inglese immigrata dal Pakistan, mette in cabaret fondamentalisti e razzisti. Risultato: per gli inglesi è uno dei personaggi del decennio.

17/01/2011
Shazia Mirza in "costume di scena".
Shazia Mirza in "costume di scena".

“Come mai tua madre cammina cinque passi dietro a tuo padre?”.

“Pare sia più bello visto da dietro... anche se negli ultimi anni, devo dire, é mia madre a camminare cinque passi davanti a mio padre.... per via delle mine anti-uomo”.

     Shazia Mirza é apparsa come un fulmine a ciel sereno nel mondo del cabaret britannico. Figlia di immigrati dal Pakistan, la vivace e talentuosa Shazia impiega l'arma dell’ironia per parlare dei paradossi del fondamentalismo religioso e delle fobie dell'Occidente verso l'Islam. I suoi monologhi esprimono infatti una tacita par condicio nel descrivere certi involontari risvolti comici del fanatismo e l'assurdità di certe reazioni da parte di europei e americani verso la totalità del mondo musulmano. "Ero su un aereo per Londra, l'altro giorno. Visto che indossavo il velo, una signora non ha voluto sedersi accanto a me. Io le ho detto: "Mia cara, ok, tra pochi minuti mi farò saltare in aria. Tu credi di essere al sicuro in un posto tre file più indietro?".

      Lo humour di Shazia affronta spesso e volentieri tematiche delicate, argomenti su cui in genere ci si muove con grande cautela per non irritare nessuno. Shazia, tuttavia, pare aver preso alla lettera un'aforisma di Victor Hugo: "La libertà comincia dall'ironia". Se Mirza questa frase non l'ha mai letta, pare però applicarla in tutti quei monologhi in cui dice assolutamente cosa le pare, senza mai risultare offensiva, almeno per la maggior parte del suo eterogeneo pubblico e dei suoi sostenitori, musulmani e non. "No, no! Non bevo alcol, assolutamente no. Prendo ecstasy, il Corano non lo vieta". E ancora: "Il burka fa risparmiare un sacco di soldi. Tutte le donne della mia famiglia usano lo stesso passaporto, ora mio fratello ha cominciato a usare quello di mia madre. E' davvero molto comodo". Per concludere con: "Io cerco di sposarmi, ma gli uomini musulmani non vogliono sposare me. Forse perché parlo".

     Se Shazia risulta simpatica ai più, e la tournée che la porta nei teatri di mezza Inghilterra, da Londra a Manchester, da Oxford a Birmingham, sta registrando il tutto esaurito, a qualcuno il suo modo di ironizzare non va giù. "Ricevo molte email e lettere di uomini musulmani che mi accusano di fare commedia su argomenti seri e arrivano a darmi della prostituta. Io puntualizzo e dico che una prostituta guadagna molto più di me!".

    Ma non solo i fondamentalisti detestano Shazia e disertano i suoi comedy show, Shazia fa storcere il naso anche ai membri del BNP, il British National Party, ovvero il partito xenofobo inglese, il cui leader Nick Griffith é solito dire frasi del tipo "Come fai a riconoscere un vero inglese? Basta guardarlo" o anche "Non siamo razzisti ma il nostro partito é fatto per i bianchi" e amenità simili. Shazia, infatti, da un lato  prende bonariamente in giro la mentalità rigida di certe famiglie musulmane e l'applicazione alla lettera della tradizione più ortodossa, ma dall’altro si scaglia contro il razzismo e la discriminazione messa in atto da certe frange della borghesia inglese nei confronti degli immigrati e della società multietnica. Di Nick Griffith Shazia  dice: "Griffith detesta tutto ciò che é scuro. Odia il brown chocolate (cioccolato fondente), il brown sugar (zucchero di canna) e Gordon Brown..." Per infastidire il British National Party, Shazia supporta le iniziative dell'associazione Hope not Hate, gruppo che promuove il dialogo fra culture e contrasta i "seminatori d'odio". In tempi recenti, Hope not Hate é riuscita a cancellare la visita in Inghilterra pianificata dal reverendo Jones, il pastore della Florida salito alla ribalta della cronaca per l'idea di bruciare il Corano sulla pubblica piazza nell’anniversario dell'attacco alle Torri Gemelle.

     Shazia partecipa a tutte le iniziative volte ad arginare i fenomeni di odio razziale e puntualmente commenta i fatti d'attualità nella sua popolare colonna su The Guardian, prendendo posizione a favore dell'integrazione e contro ogni legislazione che possa minacciare la pacifica convivenza fra le diverse comunità. Quando, nell'agosto del 2009, il ministro inglese dell'Immigrazione Phil Woolas parlò in Parlamento del concetto di "naturalizzazione meritata", designando le linee di condotta per gli immigrati necessarie per ottenere lo statuto di cittadino british, la Mirza insorse a gran voce dalle pagine del Guardian. Con il suo solito humour, disse che la Tesco era responsabile della sciagurata idea di Woolas. La Tesco é una nota catena di supermercati britannici, fra i primi ad aver introdotto le carte fedeltà a punti. "Anche gli immigrati ora dovranno avere una carta fedeltà e accumulare punti, colpa della Tesco!" ironizzò, stilando poi l'elenco dei "Dieci comandamenti per essere un perfetto cittadino britannico", uno dei quali contemplava la necessità di ubriacarsi ogni venerdí sera con quattro pinte di birra.

     Il suo ritratto é stato posto all'interno della prestigiosa National Portrait Gallery londinese, a fianco di Nelson Mandela nella mostra Top ten people of the Decade (I dieci personaggi più importanti del decennio): una sorta di consacrazione ufficiale e di riconoscimento del suo ruolo di mediatrice culturale svolto grazie a talento e sense of humour. Ma Shazia, oltre all'ironia, fra le sue doti ha anche l'umiltà. A chi le ha domandato che cosa pensasse della mostra, ha risposto: "Io a fianco di Mandela? Allora ci sarà anche Paris Hilton vicino a Gandhi!"

Eva Morletto
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