19/04/2012
Statuette con le sembianze di San Gennaro
Molti di voi ricorderanno il film di Dino
Risi Operazione San Gennaro del 1966
in cui Totò e Manfredi rubano il mitico tesoro
di san Gennaro e poi sono costretti a restituirlo
al popolo napoletano durante la processione
della festa del santo.
Ora, il tesoro di san Gennaro, che nei secoli
nutrì la fantasia di intere generazioni, non
occorre più immaginarlo: esiste davvero, è intatto,
sotto gli occhi di tutti, ed è il più ricco e
straordinario tesoro esistente al mondo. Una
équipe di gemmologi, dopo tre anni di studi,
lo ha dichiarato superiore alle reali collezioni
della Corona d’Inghilterra e dello zar di
Russia.
Paolo Iorio, napoletano, regista di documentari
d’arte, lavorando per la Bbc è stato
folgorato da questa verità, e nel 2003 ha
realizzato un sogno che per lui è diventato
un progetto di vita: aprire al pubblico dei fedeli
e dei curiosi un tesoro che da quattro secoli
giaceva nascosto nelle segrete dello storico
edificio della Deputazione, un’istituzione
laica nata nel 1305 proprio per custodire gli
inestimabili tesori che per sette secoli sovrani,
Papi, uomini illustri o persone comuni
hanno donato per devozione al santo più
amato di Napoli, san Gennaro.
La mitra d'oro di San Gennaro pesa 18 Kg ed è tempestata da 3.964 gemme e pietre preziose
Oggi Paolo Iorio è direttore del Museo del
tesoro di san Gennaro, aperto tutto l’anno e
che ogni anno presenta una selezione di dieci
meraviglie provenienti dall’immenso deposito.
L’anno scorso sono stati esposti la mitra
e il collare di san Gennaro, quest’anno si
scoprono i volti con cui gli artisti hanno rappresentato
nei secoli il santo vescovo beneventano
decapitato sotto Diocleziano alla solfatara
di Pozzuoli e il cui sangue, raccolto da
una donna e conservato in due ampolle, si liquefà
ogni anno da tempo immemorabile,
anche se il primo documento storico è del 17
agosto 1348.
Ma, come ci ricorda il direttore
del museo, già nel 1305 re Carlo d’Angiò aveva
donato alla città insieme con il busto in
oro e argento di san Gennaro che si porta in
processione durante la festa del patrono, anche
il reliquiario per le due ampolle in cui è
raccolto il sangue miracoloso.
La celebrazione della liquefazione del sangue
IL MIRACOLO DEL SANGUE
La liquefazione del sangue di san Gennaro si ripete
con regolarità tre volte all’anno. Il 19 settembre in
corrispondenza della festa e della processione del santo
patrono di Napoli; il sabato che precede la prima domenica
di maggio in ricordo della traslazione del suo corpo
dal santuario di Montevergine; e il 16 dicembre, anniversario
dell’eruzione del Vesuvio del 1631, quando la lava
si fermò davanti alla processione con il sangue liquefatto
che salvò la città dalla distruzione.
IN MOSTRA FINO AL 30 GIUGNO
La mostra “I volti di san Gennaro”, aperta nel Museo del
tesoro di san Gennaro fino al 30 giugno, comprende tre
sezioni. Iconografia: dipinti del Sei-Settecento, sette inedite
incisioni su rame attribuite a due grandi artisti della seconda
metà del Seicento napoletano come Luca Giordano e
Francesco Solimena, altri dipinti di De Mura, Luca Giordano,
Ottavio De Leoni, stampe e documenti tra cui una pergamena
del 1716 che descrive il cerimoniale del miracolo della
liquefazione.
Filmografia:
Operazione San Gennaro di Dino
Risi,
Il re di Poggioreale di Duilio Coletti,
La repubblica
di San Gennaro di Massimo Costa. Marketing e pubblicità:
l’immagine di san Gennaro come viene riprodotta su
barattoli di pomodori pelati, vino, medaglie, lievito,
portachiavi, bandiere della squadra di calcio, palloni,
cavatappi, olio d’oliva, maccheroni, biscotti e quanto
d’altro abbia suggerito la fantasia popolare.
Un'opera in mostra
Con un biglietto integrato è possibile scegliere diversi itinerari
adiacenti al museo che comprendono il Duomo, la reale Cappella di San
Gennaro, gli scavi archeologici del Duomo, la fonte battesimale di San
Giovanni, la basilica di Santa restituta e l'abside Angioina.
Info: 081/29.49.80 e 081/34.42.286
www.museosangennaro.it
Alfredo Tradigo