E riecco il profeta della via Gluck

Stasera ritorna Adriano Celentano, forse perché il Festival perde colpi... Intanto, tra i giovani ha vinto il 15enne Alessandro Casillo, osannato dal popolo di Facebook.

18/02/2012
Alessandro Casillo (foto Ansa).
Alessandro Casillo (foto Ansa).

Erano centinaia quando si sono presentati al giudizio “viscerale” del popolo di Facebook, e già allora si scommetteva sulla vittoria finale di Alessandro Casillo, giovanissimo, è nato ad Assago (Milano) il 15 maggio 1996. Un po’ efebico, della tipologia che piace tanto alle teen ager ma non dispiace nemmeno ai coetanei del suo stesso sesso, Alessandro era arrivato secondo a “Io canto”, la trasmissione di Gerry Scotti, fotocopia di “Ti lascio una canzone” di Antonella Clerici. Alessandro - non chiamatelo Ale per favore - durante le sue prime esibizioni aveva accumulato sul web un tesoretto di oltre 120 mila fan. E siccome nelle votazioni finale votava il “popolo social”, le probabilità di un’affermazione erano parecchie. Poi l’ha votato anche l’orchestra e il gioco è stato fatto. E pensare che la sua esibizione della sera del voto era cominciata davvero male: voce tremolante, calante per un bel po’, poi la ripresa e il finale per lo meno normale. Sino a quando un pianto liberatorio e assolutamente sincero suggellava una vittoria mai tanto annunciata.

“E’ vero”, la sua canzone, probabilmente non entrerà nella storia della musica leggera, ma quel faccino pulito, la pettinatura quasi a caschetto, gli occhi languidi - qualcuno li ha definiti “da cerbiatto”- potevano anche bastare. Il suo primo album esce a metà febbraio e lo produce Gabriele Parisi, che è stato per molti anni il manager di Laura Pausini. E Laura, che quando può Sanremo non se lo perde, gli ha scritto: “Che gioia saperti al Festival! In bocca al lupo!”. La vittoria di Casillo, comunque ha messo ancora una volta in evidenza le carenze della squinternata macchina di Sanremo. Era già successo nel 2010 con la quindicenne Jessica Brando che, a causa della sua età, non aveva potuto esibirsi dopo la mezzanotte ed era stato mandato in onda il filmato della sua prima esibizione. Stavolta è toccato ad Alessandro, che dopo un lungo momento di imbarazzo, è stato rassicurato. Canta stasera, in apertura di serata.

L’altra vincitrice, quella che s’è piazzata seconda ma ha vinto il premio della critica, ed è da considerare la vera rivelazione della gara, si chiama Erica Mou, è nata a Trani il 6 aprile 199O e il suo vero cognome è Musci. Scoperta da Caterina Caselli, che l’ha scovata su YouTube, è stata affidata al produttore islandese Valgair Sigursson, lo stesso che si occupa di Bjork. Erica è una ragazza simpatica e solare, per il momento “avvolta da un amore immenso”, che scrive da sé parole e musica delle sue canzoni. E lei, infatti, che firma “Nella vasca da bagno del tempo”, una canzone coraggiosa perché, se per l’autrice è soltanto un inno alla vita e al suggerimento di viverla in semplicità, dà una stilettata a quelle donne che ricorrono alle cure dei maghi del bisturi. “Voglio diventare vecchia coi ricordi tutti intatti e con le rughe tatuate a ricordarmi quanto è stato bello ridere con gli occhi e con le labbra". E conclude: “Voglio diventare vecchia senza fretta e insieme a te”. Comunque con Erica è nata una stella, ne risentiremo parlare e anche presto.

Sulla serata di stasera aleggia l’ombra grifagna di Celentano anche se la Rai minimizza (ma mette i puntini sulle i”). In un comunicato, la direttrice Lorenza Lei precisa: “Il buon senso e la correttezza prevalgano e non sia necessario al termine del Festival procedere a iniziative conseguenti a violazioni contrattuali. La scelta di Celentano è maturata da una convinta richiesta di direzione artistica e di rete (Mazzi-Mazza n.d.r,), con assunzione di rischio legati all’imprevedibilità dell’artista al quale l’azienda ha accordato fiducia. Confidiamo nel rispetto di fatti negoziabili, che invece purtroppo non sempre sono stati onorati. Gli ascolti sono importanti, ma bisogna coniugarli con la qualità”. Parole sante, ma oltre a Celentano chi ha dato carta bianca a Luca e Paolo, che dopo aver sputato nel piatto dove mangiano, tornano per una ricca merenda a Mediaset per condurre “Scherzi a parte”? E chi alla pasionaria rossa Sabrina Ferilli che all’inopportuna domanda di Morandi “T’è piaciuto Celentano?” Ha risposto. “Io avrei detto molto di più!”.

Per concludere la cronaca della serata che ha visto l’eliminazione definitiva dei Matia Bazar e dell’oggetto misterioso Chiara Civello, ecco i dati di ascolto: 2012, prima parte, 11 milioni 420 mila; 2011, prima parte, 12.857 OOO. Seconda parte 2012: 7 milioni 325 mila; seconda parte 2011: 8 milioni 8.266. Nonostante i trionfalismi, il Festival perde colpi. E se qualcuno si dimettesse?

Gigi Vesigna
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Postato da nicolag il 19/02/2012 13:37

Attento,centrato e condivisibile,oltre che autenticamente cristiano, il commento di Aldo Mazzurco. Lo si legga attentamente e si mediti da parte di tanti saccenti pseudo cristiani. La Chiesa ha tanto bisogno di autentica testimonianza. Benedetto XVI lo sa bene. Lunga vita a Benedetto XVI affinché possa tenere fermo e saldo sulla giusta via il timone della Chiesa e faccia scendere chi non è sinceramente con lui e autenticamente con Cristo.

Postato da gino vaccaro il 19/02/2012 10:52

In fondo capisco Celentano (capisco, non condivido) A tutti capita di avere pretesi slanci mistici. Il guaio è che certi "slanci" nascondono una insidia, quella dell'alienazione, quella di relegare Dio in un Cielo che ben poco ha a che spartire con il mondo, con la storia, con la vita concreta degli uomini, un Dio per sé stesso da contemplare in una vita sognante. L'insidia è pericolosissima, perché fa sorgere l'illusione di essere per Dio quando invece si è per sé stessi e allora ci si convince di essere nel giusto, anzi di essere i soli a conoscere la verità, ci si erge a profeti e maestri, tutti gli altri sbagliano e bisogna correggerli. In ciò la superbia trova un terreno fertile per lavorare e ingenera pensieri apparentemente umili e semplici espressioni di pensiero ma rigonfi di violenza ("debbono" chiudere) ai quali associare altri, per trovarvi conforto e condivisione e quando si è nella posizione, perché si è celebri, di essere ammirati e ascoltati, si presenta il baratro del delirio di onnipotenza. Un percorso psichico che in fondo è comune, e appartiene a tutti. Una storia comune che non può che far sorgere compassione per chi ci cade ma che non deve far sottovalutare il problema dei "cattivi maestri" quando chi ci resta intrappolato è una persona di rilievo che ha ampi spazi di comunicazione e può sfruttare l'altri debolezza per far proselitismo trascinando altri nei propri mali.

Postato da mghiri il 19/02/2012 07:17

D'accordo con Folgore, ma RAI come pay per view, ossia TV privata, non pubblica. Per quale motivo in democrazia si deve pagare un canone per "lezioni" di ideologia? che sia Benigni, che sia Celentano, che sia la scelta artistica di un ... qualunque ad imporci che SANREMO non si tocca, o che a SANREMO ci vogliono una bionda e una bruna..., ragazzi qui siamo in regime: abbasso il canone della dittatura latente che anche le fiction ci propinano per sfamare i "poveretti"autori, attori ecc. ecc.

Postato da paola trastulli il 19/02/2012 00:13

Quando il molleggiato ha fatto la prima pubblicità alla sua apparizione a Sanremo, se ricordo bene, ha detto ".. ma dove lo trovate uno che dice stupidaggini peggiori delle mie"? Bè devo ammettere che aveva ragione.

Postato da Aldo Mazzurco il 18/02/2012 23:39

Salve! Seguivo da bambino il vostro giornale perchè mia sorella insegna religione e lo compra spesso. Mi spiace molto questa polemica perchè stimo molto Celentano per le sue tematiche sociali. Ho visto nel suo atteggiamento un novello Gesù che rimprovera i sacerdoti del tempio di essere più coerenti. Come i rabbini si erano offesi a tali richiami è normale che anche molti sacerdoti e fedeli cattolici si siano offesi. L'intenzione di Celentano tuttavia mi par buona e come dice Morandi lui non odia nessuno, vuole solo una società più coerente con i dettami del Vangelo. Forse non usa le parole giuste ma anche Gesù era un provocatore il cui scopo era di abbattere le convinzioni di chi credeva di agire nel giusto. Mi capita spesso di sentire colleghi all'università che si dicono cattolici, difendono la Chiesa e concludono che bisogna picchiare gli immigrati. Celentano direbbe loro: siete veri cattolici? Ecco, ha posto questa domanda a voi come a tutti. Ciascuno deve quindi confrontarsi con gli altri e qualora mancasse la coerenza evitare di usare l'intestazione cattolica come ci hanno abituato a fare politici divorziati o leghisti oltranzisti che incitano all'odio razziale.

Postato da folgore il 18/02/2012 16:43

Scusate, ma quando la Rai ha chiamato Celentano cosa pensava avrebbe detto? Non sapeva che avrebbe creato delle polemiche? Per citare Luca e Paolo, non si potrebbe evitare sempre la solita manfrina di pubblicità. L'anno scorso era un "Benigni viene" o "Benigni non viene". Quest'anno un "Celentano viene" o "Celentano non viene". Poi una polemica sul Celentano ha un compenso alto o giusto. Poi su cosa faceva dei suoi soldi. Insomma tutto era, alla fine della giostra, una bella pubblicità. Infine quella polemica su quello che ha detto, con pubblicità per la prossima esternazione (e l'audience sale alle stelle, e con questo le pubblicità etc.). Non contando i post su questo Sito, manco fosse una Enciclica papale. Io ritorno alla mia vecchia idea: ma si potrebbe fare la Rai con pagamento pay-per-view? Chi se lo vuole vedere paga il programma, gli altri non se ne importano e manco hanno pagato. Invece ora anche se l'Isola dei Famosi non m'interessa la pago col canone, come SanRemo del resto.

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