Se Bin Laden finisce in una commedia

A Milano comincia la ventunesima edizione del Festival del cinema africano, d'Asia e America latina. Che quest'anno dedica una sezione al genere dei film divertenti.

21/03/2011
Un'immagine del film "Les barons" di Nabil Ben Yadir, regista marocchino residente in Belgio.
Un'immagine del film "Les barons" di Nabil Ben Yadir, regista marocchino residente in Belgio.

    Anche in Burkina Faso, in Cina o in Iran si ride al cinema. Negli ultimi anni in tutta l'Africa, ma anche nei Paesi asiatici e in America latina, si è sviluppata una produzione cinematografica che punta sul genere della commedia, su film popolari divertenti, leggeri e di entertainment, che riscuotono grande successo di pubblico. L'India, certo, è già da tempo famosa per Bollywood, l'industria del cinema indiano, che da molti anni sforna un gran numero di film popolari, con musiche, balli, intrecci familiari e vicende amorose, spesso pensati per un pubblico giovane. Ma, Bollywood a parte, il filone della commedia ha attecchito in molti altri Paesi, da Panama all'Algeria al Camerun.

    Così, quest'anno per la prima volta il Festival del cinema africano, d'Asia e America latina, a Milano fino al 27 marzo (www.festivalcinemaafricano.org), oltre alle sezioni tradizionali ha scelto di dare voce al genere della commedia con la nuova sezione "E tutti ridono". I film sono stati selezionati con la collaborazione di due grandi della comicià made in Italy: Gino e Michele, i fondatori di Zelig. Spesso relegati al rango di prodotti di serie B, questi film sono una preziosa occasione per mostrare un volto inedito e poco conosciuto dei popoli africani, asiatici e latini, al di là degli stereotipi e dei luoghi comuni: il volto di popoli che sanno fare ironia sul grande schermo e divertirsi come spettatori, che amano ridere e far ridere.

    Fra i film proposti, la brillante commedia Les barons, che ritrae il mondo dei figli degli immigrati marocchini in Belgio, la cosiddetta seconda generazione; Fire keeper dell'iraniano Mohsen Amiryoussefi; e Tere Bin Laden, commedia satirica indiana - bandita dai cinema di Pakistan e Stati Uniti - che rilegge con ironia la caccia a Bin Laden e l'incubo del terrorismo. Nell'ambito delle altre sezioni, i titoli (80 film e video proiettati) spaziano dalla Colombia al Senegal, dalla Tunisia alla Siria: in tutto 50 Nazioni rappresentate.

     Giunta alla ventunesima edizione, questa rassegna cinematografica competitiva milanese - che oltre ai film e video prevede anche una serie di eventi collaterali e incontri - è un appuntamento fisso per i cultori del cinema del Sud del mondo e per tutti colori che desiderano aprire gli occhi sulle realtà, i cambiamenti sociali, i fermenti e la vitalità creativa degli altri continenti e dei Paesi emergenti.

Giulia Cerqueti
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