Un quarto di secolo con Striscia

La celebre trasmissione di Antonio Ricci compie 25 anni. La formula non cambia, i conduttori sono Greggio e Jacchetti (diciottesima volta) e la sigla...

26/09/2011
Antonio Ricci, creatore di "Striscia la notizia".
Antonio Ricci, creatore di "Striscia la notizia".

Striscia la notizia festeggia il suo primo quarto di secolo. Il Tg satirico più seguito in Italia non cambia niente e di conseguenza cambia tutto perché segue l’attualità leggendola con l’ironia e la satira.

    Al timone della trasmissione di Antonio Ricci ci sono, per la diciottesima volta, Enzo Greggio ed Enzino Jacchetti, mentre Jimmy Ghione si schiera dalla parte dei consumatori, Max Laudadio scopre i più scaltri raggiri, Valerio Staffelli consegna il Tapiro- l’ha già fatto un migliaio di volte - ai personaggi della politica, dello spettacolo e dello sport.

     Né mancano Fabio e Mingo, che tengono d’occhio le malefatte del Sud, Giampaolo Fabrizio che si trasforma in un esasperato Bruno Vespa, Cristiano Militello, in servizio permanente effettivo sui campi di calcio, alla ricerca degli striscioni più spiritosi e piccanti esposti negli stadi. Stefania Petix continuerà a sfidare la criminalità organizzata in Sicilia, mentre Dario Ballantini darà vita alle sue imitazioni folgoranti. Stavolta toccherà al ministro Alfano “fotografato” in modo memorabile.

     La 25° edizione di Striscia avrà come sottotitolo (ogni anno lo cambia ma la desinenza finale deve essere sempre -enza) La voce della contingenza. La scelta è stata fatta dopo uno studio condotto dal Corriere della sera, Telecom Italia Media e l’università Bocconi. Perché “contingenza?”. Perché l’esser contingente significa essere accidentale, non necessario. Le sue origini risalgono a un pensiero. Il contingentismo, sorto in Francia nel XIX secolo come reazione al positivismo e al materialismo: esso negava il carattere di assoluta necessità delle scelte naturali, affermando conseguentemente la contingenza delle varie forme di realtà (fonte Enciclopedia Treccani).

     Ci saranno naturalmente le Veline, sempre al centro di una polemica che non è certo la causa dei mali del mondo ma che Ricci aveva promesso di eliminare se la Rai avesse rinunciato a Miss Italia e i media all’esposizione spesso gratuita del corpo delle donne.

     Di assolutamente nuovo c’è la sigla, che in esclusiva pubblichiamo. Si intitola Cavolini di Bruxelles ed ecco il testo.

“Bura bura/Che contingenza colpa dello spread, son cavolini di Bruxelles. Una manovra di ESCORT  sennò poi si ammoscia anche il Bot/ Con il DEFAULT Ci han rovinati un’altra volt/ pezze al sedere con lo stile SPREAD, che gran maison La BCE: Son cavolini di Bruxelles  

Gigi Vesigna
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Postato da mariom il 27/09/2011 10:25

Mi sembra di sentire l?angelo che dice:"PRENDETE MOGLIE, MANGIATE E BEVETE, GOZZOVIGLIATE E FATE CONE SE DIO NON C'E'". Poi Dio viene! E tutte le persone che prendono tanti soldi e benefici per inventare battute sulla condizione delle famiglie impoverite, per colpa di chi l'Europa l'ha intesa come un mercato per gli affari e non un Continente da unire sotto una unica famiglia . Una realtà di un Paese che possiede una unica fonte storica che è la volonta scritta di quel popolo che desidera avere un unico desiderio di civiltà. Dalla Magna Grecia all'Umpero Romano e poi Romano germanico e d'Oriente e poi ancora Carlo Magno E Alessandro Magno ed ancora al Regno Spagnolo, quello Austriaco e quello Francese. Le Rivoluzioni: Russa, Francese, Industriale Inglese, I moti Carbonari l'Unità d'Italia le guerre d'Indipendenza e poi Coloniali. Ricordiamo anche le Guerre Mondiali e quella Fredda. Ed infine la guerra Economica. Perchè è di questo che si deve parlare. La ricchezza non è un valore e veicolo oramai superato per arrivare Civiltà delle nuove popolazioni.

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