16/12/2011
Una scena corale di "The history boys".
Non che i verdetti dei premi debbano essere presi per oro colato, ma, se sono seri, possono fornire utili indicazioni a chi voglia orientarsi nel mare magnum della produzione culturale. Per quanto concerne il teatro, non c'è dubbio che i Premi Ubu - fra i maggiori riconoscimenti del settore, se non il più importante - possano legittimamente fungere da bussola per l'appassionato. Conviene allora dare un'occhiata ai risultati dell'ultima edizione, la prima in assenza del suo fondatore Franco Quadri, che si è celebrata qualche giorno fa al Piccolo teatro Grassi di Milano.
Ecco dunque i premi assegnati quest'anno, frutto del voto di 53 critici. Partiamo dal premio "Spettacolo dell'anno": a spuntarla, ex aequo, Dopo la battaglia di Pippo Delbono e The history boys di Alan Bennett. Ecco la presentazione ufficiale del primo: «"Ogni mio spettacolo - dice Pippo Delbono - è una tappa di un viaggio personale
e di un viaggio nel tempo che ci circonda". Un tempo di violenza, di menzogne e
di contrasti. La domanda è cosa succederà dopo la battaglia? In questo
spettacolo in cui Dante si alterna a Kafka, la melodia del violinista Alexander
Balanescu alle note di Fiorenzo Carpi, tra musica, teatro, danza e,
particolarmente in questa messa in scena, cinema, Delbono difende la bellezza
attraverso l'arte, contro l'osceno dilagante della volgarità, dell'indifferenza,
dell'ipocrisia». Ed ecco una sintesi del secondo: «Ambientata in una scuola inglese, racconta di un gruppo di adolescenti alle
prese con gli esami di ammissione all'Oxbrige, ovvero agli esclusivi
college di Oxford e di Cambridge: sono ragazzi molto diversi tra loro ma
affiatati... Hector, il professore di inglese (interpretato da Elio De Capitani) e Mrs
Lintott la professoressa di storia (Ida Marinelli) hanno cercato di stimolare la
loro curiosità oltre percorsi consueti e preconfezionati... Ma il preside
(Gabriele Calindri) è di tutt’altro avviso... Si apre
così uno scontro».
Gianrico Tedeschi in "La compagnia degli uomini".
Il riconoscimento alla "Miglior regia" vede un altro ex aequo - e altri ce ne saranno, a indicare, chissà, un'annata particolarmente ricca di spettacoli e interpretazioni di valore - fra Valerio Binasco per Romeo e Giulietta di Shakesperare e Mario Martone per Operette morali da Leopardi. "Miglior attore" è stato incoronato il 92enne Gianrico Tedeschi per la parte in La compagnia degli uomini e "Miglior attrice", ex aequo, Federica Fracassi per il ruolo in Hilda e Incendi e Mariangela Melato per quello in Nora alla prova di "Casa di bambola". "Migliore scenografia è stata giudicata quella di Maurizio Balò nel Misantropo; "Nuovo attore under 30" I ragazzi di The history boys.
Tralasciando gli altri premi, vale la pena dare un'occhiata ai Premi speciali. La stupenda esperienza del Teatro povero di Monticchiello è stata valorizzata «per il coinvolgimento di un intero paese in un progetto di teatro civile di forte intensità poetica»; del Teatro Valle occupato è stato menzionato «l'esempio di una possibilità nuova di vivere il teatro come bene comune».
Se uno di questi spettacoli è in cartellone dalle parti dove abitate, provate ad andare a vedere e valutare da voi.
Paolo Perazzolo