Anche l'arte ha l'anima verde

Grazie all'utilizzo di un'illuminazione "intelligente", di materiali riciclabili e di energie alternative, l'allestimento delle mostre è sempre più attento all'ambiente.

03/04/2013
Le opere di Lotto alle Scuderie del Quirinale.
Le opere di Lotto alle Scuderie del Quirinale.

Cinquanta capolavori di Tiziano, provenienti dai più prestigiosi musei del mondo sono esposti alle Scuderie del Quirinale a Roma, nell’ambito della più importante retrospettiva dedicata al pittore rinascimentale negli ultimi settanta anni. Per l’illuminazione delle opere sono stati impiegati i primi apparecchi di illuminazione basati sull’applicazione della neuroestetica alla fruizione delle opere d’arte. La soluzione era già sperimentata due anni fa nella mostra alle Scuderie su Lorenzo Lotto, ma ora è stata ulteriormente sviluppata.

Integrando approfonditi studi di fisica ottica con la teoria dei neuroni-specchio,
è stata progettata una vera e propria “macchina a led” dalla Targetti: “Grazie alla particolare natura della luce emessa, il cervello del fruitore viene agevolato a compiere alcune operazioni nell'individuazione delle sfumature, in modo da poter ricavare una migliore percezione del senso tridimensionale della scena dipinta dall’artista e una più netta comprensione dei dettagli del dipinto stesso”, spiegano Francesco Iannone e Serena Tellini, lighting designer della mostra. I led hanno anche altri importanti risvolti positivi.

Non ci si pensa, ma l’arte ha un costo ambientale molto elevato, perché si usa solo luce artificiale per non danneggiare i quadri e solitamente faretti altamente energivori. La bolletta per una tradizionale mostra di 40 giorni può arrivare così anche a 250 mila euro, ma usando le lampade a led si può ridurre il consumo a meno di un decimo.

La mostra di Signorelli in Umbria.
La mostra di Signorelli in Umbria.

La mostra di Luca Signorelli in Umbria, che si è tenuta lo scorso anno, ad esempio, oltre all’impiego dei led, è stata illuminata grazie a teli fotovoltaici appesi sul retro dei pannelli espositivi che producono energia sfruttando le radiazioni solari che entrano dalle grandi finestre della sala. L’attenzione all’ambiente ha riguardato ogni aspetto della mostra. Per i pannelli espositivi invece dei supporti plastici, sono stati usati cartoni ecologici o teli in tessuto a basso impatto ambientale (privi cioè di pvc, ftalati, formaldeide…) e per la protezione delle opere sono stati impiegati teli ottenuti da componenti vegetali come l’amido del mais, prodotti a Terni dall’eccellenza della chimica verde, mentre la tinteggiatura dei materiali di allestimento è stata eseguita con vernici all’acqua prive di emissioni di solventi.

“Non è la prima volta che organizziamo un allestimento ecosostenibile, e ci sembra utile continuare su questa linea”, spiega Vittoria Garibaldi, soprintendente per i beni artistici e architettonici dell'Umbria. “Ci si riflette poco, ma una volta terminata una mostra tutta l'attrezzatura va a finire nella spazzatura, non si usa mai una seconda volta. È uno spreco di materiale che si può evitare, così come si possono evitare le spese di elettricità. I progetti di esposizione green prevedono l'uso esclusivo di materiale riciclabile o reversibile e i pannelli solari”.

Perfino i rivestimenti dei pavimenti sono stati realizzati in fibra di agave o di cocco completamente biodegradabile e tutte le strutture in pannelli di legno modulari riutilizzabili e riciclabili. Gabriele Salari

Gabriele Salari
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