Tra rock e pop alla ricerca di Gesù

Il musical "Dove sei?", in scena a Fabriano (Ancona) stasera e domani 17 aprile, è stato ideato da don Umberto Rotili in preparazione alla Giornata mondiale dei giovani a Madrid.

16/04/2011
Una scena del musical "Dove sei?".
Una scena del musical "Dove sei?".

Racconta in versi e musica la vita di Gesù. Ma non ha niente a che vedere con Jesus Christ Superstar. E non solo perché, al posto delle atmosfere hippie anni Settanta, qui la colonna sonora è rock e pop, ma soprattutto perché la vita di Cristo viene riletta da un punto di vista molto particolare, quello del Diavolo.  Scritto e diretto da don Umberto Rotili, sacerdote 35enne di Fabriano (Ancona), Dove sei? è un musical promosso dalla Pastorale giovanile della Diocesi di Fabriano-Matelica ed è stato pensato in preparazione alla Giornata mondiale dei giovani con il Papa che si terrà ad agosto a Madrid. In scena per la prima volta a Fabriano il 16 e 17 aprile - ma sono già in via di definizione date successive in altre città - Dove sei? è stato realizzato da un ampio cast di giovani fabrianesi dai 15 ai 35 anni - tra ballerini, attori, cantanti, musicisti -  che non hanno mai svolto attività di canto o ballo a livello professionale. «Il ricavato degli spettacoli», spiega don Umberto Rotili, «oltre alla copertura delle spese di realizzazione dello spettacolo, sarà usato per coprire il costo di partecipazione alla Giornata mondiale dei giovani per tutti quei ragazzi che desiderano partire per Madrid ma non hanno i mezzi finanziari per farlo».

Don Umberto, come nasce il progetto di questo musical?
«Mi piace molto scrivere; e ho composto questo testo tanto tempo fa, negli anni del seminario. Ma in seguito l'ho sempre tenuto nel cassetto, non pensavo di metterlo in scena. Poi, con la Pastorale giovanile della Diocesi di Fabriano-Matelica è venuta fuori l'idea di fare qualcosa con i ragazzi usando un linguaggio diverso, il teatro. Così ho tirato fuori dal cassetto questo progetto».

Dove sei? parla di Gesù ma dal punto di vista del diavolo. Puoi spiegare?
«Tutto parte dal titolo del musical: Dove sei? racchiude la ricerca di Dio da parte dell'uomo, soprattutto nei momenti di difficoltà e di dubbio; esprime le domande profonde che l'uomo si pone di fronte al male, alla sofferenza, alle ingiustizie, alle guerre. Il diavolo, allora, legge la vita di Gesù cercando di spingere l'uomo verso la disperazione, ma alla fine è il diavolo che viene sconfitto dalla Resurrezione. In questo senso il musical è molto legato alla Pasqua. La più grande vittoria del diavolo è far credere all'uomo che non esista. Noi siamo abituati a pensare a Satana un po' sul modello dei film stile L'esorcista. In realtà il diavolo agisce in maniera subdola, insinuando nel cuore dell'uomo la disperazione, la convinzione che Dio sia debole e non possa dare le risposte. Invece è proprio attraverso l'apparente debolezza di Gesù, la sua morte, che Dio trionfa. La scena centrale del musical mostra Satana sconfitto davanti alla croce muta, il silenzio apparente di Dio che sconfigge il diavolo. Lo spettacolo punta sugli aspetti più umani della figura di Gesù: abbiamo scelto, ad esempio, brani come il discorso della Montagna, l'incontro con la samaritana, l'incontro con la Maddalena... Vogliamo presentare il Gesù che parla, che dialoga, che incontra l'uomo; gli aspetti di Cristo che lo rendono più vicino ai giovani».

La risposta dei giovani com'è stata?
«Molto entusiasta. Abbiamo coinvolto 179 ragazzi, tutti a livello amatoriale e gratuito. E anche i professionisti che hanno collaborato, dai musicisti ai costumisti, lo hanno fatto a titolo gratuito, perché credono in questo progetto. Abbiamo cominciato i provini a ottobre e da allora abbiamo lavorato davvero tanto, superando  anche tante difficoltà, perché coordinare un così alto numero di ragazzi e i vari impegni di ognuno certo non è semplice...»

Tu sei da sempre un appassionato di teatro...
«Sì, il teatro mi affascina e sono convinto che, insieme alla musica, sia uno strumento ottimo per lanciare messaggi di fede. Attraverso le prove del musical abbiamo avuto modo di fare delle catechesi, spiegando ai ragazzi le varie figure del Vangelo, i personaggi che interpretano. Abbiamo vissuto un cammino di fede davvero molto intenso». 

  

Giulia Cerqueti
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